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Il 19 febbraio 2013, la Corte europea dei diritti umani ha stabilito che l’Austria ha discriminato nei confronti di una donna rifiutando di prendere in considerazione la sua richiesta di adottare il figlio biologico della sua compagna. Per Amnesty International, si tratta di un verdetto positivo, che deve spingere l’Austria a rivedere le sue posizioni e a modificare le leggi in materia.
Secondo la Corte, che si è pronunciata sul caso X e altri contro l’Austria, la coppia in questione è stata oggetto di discriminazione a causa del suo orientamento sessuale, dato che le coppie eterosessuali non sono sottoposte ai medesimi vincoli in tema d’adozione.
La Corte ha puntato il dito sulle leggi austriache che hanno portato i tribunali locali a escludere espressamente di esaminare richieste di persone desiderose di adottare i figli del loro partner qualora la coppia sia composta da persone del medesimo sesso. Ad esempio, un uomo che convive con una donna senza essere sposati può adottare i figli biologici della sua compagna.
Di fronte alla Corte, il governo austriaco si è difeso sostenendo che le leggi in questione intendono tutelare un modello tradizionale di famiglia.
Nel suo verdetto, emesso a maggioranza, la Corte ha affermato che ‘non c’è un solo modo o una sola scelta quando si tratta della vita familiare o della vita privata’, sottolineando che l’Austria non ha fornito alcuna prova o argomento secondo cui una coppia composta da persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender o intersessuate non sarebbe in grado di provvedere alle necessità di un figlio o di una figlia.
Altri 10 stati membri del Consiglio d’Europa consentono l’adozione, da parte di coppie non sposate, di figli di uno dei due componenti della coppia. Sei di questi stati (Belgio, Islanda, Olanda, Regno Unito, Slovenia e Spagna) la prevedono per coppie eterosessuali e omosessuali, Portogallo, Romania, Russia e Ucraina solo per le coppie eterosessuali.
Secondo Amnesty International, ogni persona ha diritto di sposarsi e costituire una famiglia. Alcuni governi europei devono ancora comprendere che alle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuate non può essere impedito di sposarsi e di adottare. Ma, inesorabilmente, la legge in Europa sta marciando nella direzione del progresso sociale.