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Amnesty International ha sollecitato il governo dell’Afghanistan a individuare e punire i responsabili delle 100 frustate inflitte in pubblico il 30 agosto a un uomo e a una donna ‘colpevoli’ di adulterio. Secondo quanto riferito dalla tv afgana, un tribunale di Cheghcheran – città situata nella provincia occidentale di Ghor – ha emesso la condanna, poi eseguita da uno dei giudici, in pubblico, alla presenza di agenti di polizia e altri funzionari locali.
‘Chiediamo alle autorità centrali afgane di avviare immediatamente un’indagine su questa terribile vicenda. Il tribunale che ha emesso la condanna fa parte del sistema giudiziario del paese ed è inconcepibile che un organo di giustizia possa infliggere una punizione equivalente a tortura per un atto che neanche dovrebbe essere considerato reato‘ – ha dichiarato Horia Mosadiq, ricercatrice di Amnesty International sull’Afghanistan.
La sentenza del 30 agosto non rappresenta purtroppo una rarità. Condanne alle pene corporali vengono emesse in varie parti dell’Afghanistan, soprattutto da parte di organismi locali di giustizia informale e dei talebani che, come altri gruppi armati, eseguono anche condanne a morte in pubblico.