Afghanistan, gli Usa riaprono l’inchiesta sull’uccisione di 18 civili

26 Agosto 2015

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Secondo fonti di stampa, le forze armate statunitensi hanno riaperto l’inchiesta su un’unità speciale ritenuta responsabile di una serie di uccisioni extragiudiziali, sparizioni e torture tra il novembre 2012 e il febbraio 2013 in Afghanistan.

L’unità speciale – il Distaccamento operativo Alfa 3124 o “A-Team“, composto da 12 soldati in stretto collegamento con le forze speciali afgane – è sospettata dell’uccisione di 18 civili nei distretti di Nerkh e Maidan Shahr, situati nella provincia di Wardak.

La prima ricostruzione di questi gravi episodi venne fatta nel novembre 2013 da Matthieu Aikins per la rivista Rolling Stone.

Le indagini di Amnesty International, confluite in un lungo rapporto pubblicato nel 2014, portarono alla conclusione che a Nerkh e Maidan Shahr erano stati commessi crimini di guerra.

La decisione di riaprire l’inchiesta è uno sviluppo positivo quanto doveroso. L’inchiesta dovrà ora essere condotta in modo rigoroso e approfondito. Dovranno essere ascoltati i prigionieri che all’epoca vennero arrestati e torturati dall’unità speciale e i familiari dei civili uccisi. È uno scandalo che ancora non sia stata fatta giustizia” – ha dichiarato Richard Bennett, direttore di Amnesty International per l’Asia.