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Amnesty International ha chiesto al presidente Hamid Karzai e al suo principale rivale alle ultime elezioni, Abdullah Abdullah, di ordinare ai propri sostenitori di cessare di intimidire e minacciare i giornalisti e gli osservatori che si sono occupati o si occupano ancora dei brogli elettorali.
Dal 20 agosto, giorno delle elezioni, vi sono stati almeno 20 casi di intimidazioni, minacce e violenze nei confronti dei giornalisti o di organi d’informazione, in particolare nelle province di Kabul, Herat, Baghlan, Kapisa, Mazar-e-Sharif e Parwan. Stessa sorte hanno subito persone addette alle operazioni di voto e osservatori elettorali, da parte di funzionari del governo e privati cittadini legati ai candidati più influenti.
Il direttore dell’Associazione dei giornalisti indipendenti dell’Afghanistan ha dichiarato ad Amnesty International che i giornalisti che segnalano irregolarità e brogli elettorali vengono additati da uno schieramento politico come alleati di quello avversario.
‘Milioni di cittadine e di cittadini hanno espresso il loro voto, nonostante i rischi per la sicurezza e le minacce dei talebani e di altri gruppi armati, nella speranza di un futuro migliore. Oggi, mentre prosegue l’incertezza sul risultato finale delle elezioni, le intimidazioni nei confronti dei giornalisti erodono ulteriormente la credibilità e la legittimità del processo elettorale e la forza del voto popolare‘ – ha dichiarato Sam Zarifi, direttore del Programma Asia e Pacifico di Amnesty International.