Afghanistan: necessaria assistenza per evitare morti tra gli sfollati

22 Ottobre 2012

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Durante il rigido inverno 2011-2012, oltre 100 persone, in maggioranza bambini, sono morte nei campi per rifugiati dell’Afghanistan a causa del freddo o delle malattie. Per evitare che una simile tragedia si ripeta sono necessarie misure urgenti. È quanto hanno affermato 30 organizzazioni non governative, tra cui Amnesty International.

In una lettera aperta alle Nazioni Unite, il governo afgano, i donatori internazionali, Amnesty International, il Consiglio norvegese dei rifugiati e 28 Organizzazioni non governative, hanno chiesto che venga lanciata immediatamente una campagna di assistenza per l’inverno allo scopo di proteggere le centinaia di migliaia di persone nei campi profughi.

‘Quello che è successo lo scorso anno era una tragedia prevedibile, e dovrebbe essere un monito affinché questo tipo di assistenza sia fornita prima che arrivi l’inverno’ – ha dichiarato Polly Truscott, direttore del Programma di Amnesty International per l’Asia e il Pacifico, che al momento si trova a Kabul per discutere la situazione dei campi profughi col governo afgano e i donatori.

‘L’Afghanistan e la Comunità internazionale dovrebbero ricordare che agire per tutelare le vite in questi campi è un obbligo che deriva dal diritto internazionale’.

Mentre nel paese crescono conflitto e insicurezza, gli sfollati hanno raggiunto il mezzo milione secondo l’ Unhcr, anche il numero reale potrebbe essere più alto.

Dopo la crisi dello scorso anno, il governo afgano ha iniziato a sviluppare una politica nazionale, che è stata ben accolta, per i campi sfollati e ha chiesto il sostegno internazionale per attuare e portare a termine queste misure.

‘La bozza di una nuova politica per i campi per sfollati è un passo positivo che dimostra una volontà di affrontare la condizione di vulnerabilità degli sfollati ma queste misure richiedono tempo per essere delineate e denaro per essere attuate. Adesso è necessaria un’azione urgente’ – ha aggiunto Truscott.

Le organizzazioni hanno evidenziato che un budget di soli sei milioni di dollari per il ministero afgano per i rifugiati e il rimpatrio non è sufficiente nemmeno per le più elementari misure di protezione e assistenza. Inoltre, l’appello internazionale umanitario per l’Afghanistan è stato finanziato solo al 34 per cento, mentre il Fondo per le risposte di emergenza è esaurito.

‘L’incertezza tra molti afgani sul ritiro delle forze internazionali e l’impatto politico, sociale, economico e sulla sicurezza della transizione potrebbe scatenare ulteriori trasferimenti interni, soprattutto se le condizioni di sicurezza non miglioreranno nel breve periodo’ – ha concluso Truscott.