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Amnesty International sollecita tutte le parti in conflitto a proteggere i civili dopo che, domenica 21 febbraio, 27 persone sono state uccise nell’attacco aereo della Nato nel centro del paese.
La Nato ha promesso di indagare su queste uccisioni che seguono di una settimana l’uccisione di 12 persone, inclusi sei bambini, dopo che due missili avevano colpito un’abitazione situata sulle alture della città di Marja, durante una delle maggiori operazioni contro i combattenti talebani.
‘Nonostante la Nato si sia impegnata a limitare le vittime tra i civili, le forze afgane e quelle internazionali ancora non hanno un sistema coerente, chiaro e credibile per indagare sulla morte di civili, chiamare a rispondere i responsabili e assicurare che questi episodi non si verificheranno più‘ – ha dichiarato Sam Zarifi, direttore del Programma Asia e Pacifico di Amnesty International.
‘Questa necessità è ancora più impellente dal momento che altri 30.000 militari stranieri sono stati dispiegati in Afghanistan, apparentemente in vista di una più aggressiva strategia militare‘ – ha aggiunto Zarifi.
Secondo i dati delle Nazioni Unite, i talebani e altri gruppi antigovernativi afgani sono responsabili dei due terzi dei feriti e delle perdite civili.
(17 febbraio 2010) Afghanistan: civili a rischio durante l’offensiva militare contro i talebani