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Amnesty International ha chiesto al governo afgano e agli stati suoi alleati di elaborare immediatamente un piano chiaro e efficace per assicurare un ballottaggio credibile tra i due candidati alla presidenza del paese. Il secondo turno elettorale è stato fissato dalla Commissione elettorale indipendente afgana per il 7 novembre, dopo la scoperta di brogli nel turno precedente.
Secondo le fonti ufficiali e i monitoraggi, le elezioni del 20 agosto avevano visto il presidente Hamid Karzai ottenere il 55 per cento dei voti e il suo avversario, Abdullah Abdullah, il 28 per cento. Il secondo conteggio ha assegnato a Karzai il 48 per cento e ad Abdullah il 32.
Durante la campagna elettorale, ci sono stati almeno 20 casi di intimidazioni, minacce e violenze nei confronti di giornalisti e organi di stampa afgani, che avevano segnalato possibili casi di frodi elettorali e irregolarità. Anche gli addetti alle operazioni di voto e gli osservatori elettorali hanno subito intimidazioni e minacce da parte di funzionari del governo e persone legate ai candidati più potenti, compresi Karzai e Abdullah.
Amnesty International ha chiesto all’esercito statunitense e alle forze della Nato di chiarire immediatamente come garantiranno sicurezza prima e durante il ballottaggio del 7 novembre. Le forze internazionali sono responsabili della sicurezza del territorio afgano, in particolare nel sud, dove sembra si sia verificato il maggior numero di brogli.