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Amnesty International ha chiesto al governo afgano di indagare sulle migliaia di accuse di violazioni dei diritti umani, attività criminali e brogli elettorali da parte di membri del parlamento del paese, che inizia la sua seconda legislatura oggi, mercoledì 26 gennaio.
Su almeno 40 parlamentari pesano le accuse di gravi violazioni dei diritti umani commesse mentre erano in carica, tra queste omicidi, rapimenti, intimidazioni di attivisti e giornalisti e violenze collegate alle elezioni.
Decine di membri devono rispondere di fondate accuse di crimini di guerra, come gli attacchi sui civili e massacri commessi durante la lunga guerra civile in Afghanistan.
La Commissione reclami elettorali, che indaga sulle violazioni dei diritti umani commesse dai parlamentari, ha ricevuto quasi 6000 denunce, comprese le oltre 2700 che l’Onu ha definito abbastanza ‘gravi’ da incidere sull’esito delle elezioni. Sono state registrate 2300 denunce contro i candidati e i loro rappresentanti, di cui oltre 700 per intimidazione e violenza.
Per dare al nuovo parlamento afgano quella maggiore credibilità di cui necessita è indispensabile che la Commissione reclami elettorali porti avanti indagini credibili.
Amnesty International chiede che questa Commissione e la magistratura afgana continuino le loro indagini sulle violazioni dei diritti umani commesse dai parlamentari, senza ricorre all’immunità parlamentare, affinché siano garantite giustizia e riparazione alle vittime.