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La luogotenente Negar, 38 anni, una delle funzionarie di polizia di più alto grado dell’Afghanistan, è morta in ospedale il 16 settembre 2013 dopo che il giorno prima due sconosciuti a bordo di una motocicletta le avevano sparato alla nuca. L’agguato era avvenuto nei pressi del quartier generale della polizia di Lashkar Gar, capoluogo della provincia di Helmand.
Negar era nota per il suo impegno per i diritti delle donne. Nell’ultimo anno sono state uccise la sua predecessora, una scrittrice indiana, e due funzionarie del ministero per gli Affari femminili, mentre una parlamentare è stata presa in ostaggio dai talebani.
‘I diritti delle donne hanno fatto passi avanti negli ultimi anni. Un maggior numero di esse ha raggiunto posizioni di vertice, l’accesso all’istruzione è migliorato e sono state adottate nuove leggi per proteggere le donne e le bambine dalla violenza. Ma avere più voce in capitolo e più potere ha significato anche maggior rischi e minacce. Alcune difensore dei diritti umani hanno ammesso di aver ripreso a limitare la propria azione per timore di vendette’ – ha dichiarato Polly Truscott, vicedirettrice del Programma Asia e Pacifico di Amnesty International.
‘Temiamo inoltre che le autorità afghane e i leader internazionali stiano diventando indifferenti al crescendo di attacchi contro le donne maggiormente in vista nel paese, per non parlare della violenza quotidiana contro donne e bambine comuni’ – ha aggiunto Truscott.
Negli ultimi anni, secondo la Commissione indipendente per i diritti umani dell’Afghanistan, la violenza contro le donne è diventata ‘un fenomeno diffuso e costantemente in crescita’. Soprattutto nelle aree rurali, i pestaggi, i rapimenti e le uccisioni di donne e bambine, ad opera di mariti, familiari, forze di sicurezza e gruppi armati tra cui i talebani, sono frequenti e avvengono alla luce del giorno.
All’indomani dell’omicidio della luogotenente Negar, Amnesty International ha nuovamente sollecitato le autorità afghane a fare tutto ciò che è in loro potere, anche mediante l’assistenza internazionale, per proteggere i diritti delle donne. Tra le misure indispensabili, vi sono la piena attuazione della legge del 2009 sull’eliminazione della violenza contro le donne, la formazione delle autorità a ogni livello e l’avvio di indagini rapide ed efficaci sui crimini contro le donne, che portino i responsabili a processo.