Agenda in 10 punti per l’Afghanistan

5 Agosto 2009

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Amnesty International pubblica un’agenda in 10 punti per i diritti umani in Afghanistan

CS107: 05/08/2009

 A due settimane dalle elezioni del 20 agosto, Amnesty International ha pubblicato un’agenda in 10 punti per il rispetto dei diritti umani in Afghanistan, in cui chiede ai 38 candidati alla presidenza di impegnarsi a migliorare la disperata situazione del paese.
 
Molti cittadini afgani con cui abbiamo parlato hanno espresso rabbia e frustrazione nei confronti dell’apparente indifferenza del governo verso i diritti umani‘ – ha dichiarato Sam Zarifi, direttore del Programma Asia – Pacifico di Amnesty International.
 
‘Funzionari di governo e parlamentari sospettati di aver commesso gravi violazioni dei diritti umani e crimini di guerra beneficiano di una sfacciata impunità. Molti altri, che si ritiene siano corrotti e coinvolti in attività criminali, raramente vengono chiamati a rispondere del proprio operato. Nel frattempo, la popolazione afgana subisce le conseguenze del malgoverno, della corruzione, di un sistema giudiziario debole e inefficiente, del mancato rispetto dei diritti umani e dell’assenza dello stato di diritto‘ – ha proseguito Zarifi.
 
Amnesty International ritiene che, nel momento in cui la popolazione afgana va incontro a un periodo di aumentata insicurezza, dare priorità ai diritti umani e allo stato di diritto possa contribuire a rafforzare la stabilità e la sicurezza in tutto il paese.
 
I candidati presidenziali possono iniziare ad affrontare la rabbia e la frustrazione della popolazione rendendo pubblico il proprio impegno a migliorare la situazione dei diritti umani. In questo modo la vita quotidiana dei cittadini potrebbe realmente cambiare e potrebbe essere avviato il percorso verso quella maggiore stabilità di cui c’è così tanto disperato bisogno‘ – ha concluso Zarifi.

Le 10 raccomandazioni di Amnesty International sui diritti umani sono le seguenti:

rispettare gli obblighi di diritto internazionale assunti dall’Afghanistan;
riformare il sistema giudiziario e i meccanismi di applicazione della legge;
porre fine agli arresti arbitrari, alle detenzioni illegali e alla tortura;
combattere l’impunità per le passate violazioni dei diritti umani;
garantire il diritto alla libertà di espressione, compresa la libertà di stampa;
fornire assistenza agli sfollati interni e ai profughi che hanno fatto rientro nel paese;
imporre una moratoria sulla pena di morte, con l’obiettivo di giungere alla sua abolizione;
proteggere in modo concreto i diritti dei bambini;
garantire i diritti delle donne nella legge e nella prassi;
proteggere i civili che finiscono per essere coinvolti nel conflitto.

Il testo completo delle 10 raccomandazioni è disponibile online.

FINE DEL COMUNICATO                                                                Roma, 5 agosto 2009
 
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