Agenda dell’Unione europea contro il terrorismo: una palla avvelenata contro i diritti umani

9 Dicembre 2020

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Commentando l’Agenda contro il terrorismo annunciata il 9 dicembre dalla Commissione europea nell’ambito del Pacchetto sicurezza, la direttrice dell’ufficio di Amnesty International presso le Istituzioni europee Eva Geddie ha rilasciato la seguente dichiarazione:

Le premesse di questa proposta non vanno bene. Presuppone che più sorveglianza e più restrizioni alla nostra libertà d’espressione siano il prezzo che dobbiamo pagare per la nostra sicurezza. La realtà è che nei periodi di crisi i nostri diritti umani diventano più importanti, e non meno importanti. L’Agenda contro il terrorismo è una palla avvelenata lanciata contro i nostri diritti, prende baldanzosamente di mira la crittografia ed espande la sorveglianza”.

La proposta non fa alcun mistero dell’intenzione di aumentare gli investimenti nella tecnologia per prevenire ‘i comportamenti anormali o devianti e i rischi di radicalizzazione’. Ma è un errore pensare che questa tecnologia sia neutrale. Sappiamo che spesso prende di mira persone appartenenti a determinati gruppi etnici, razziali e religiosi. Questo genere di targettizzazione, così come molte altre misure antiterrorismo, ha un impatto discriminatorio soprattutto sui musulmani e su coloro che sono percepiti come musulmani”.

Molte di queste misure minacciano di violare il diritto alla libertà d’espressione, soprattutto quelle destinate a controllare le attività online, compresi i discorsi nonviolenti. L’Unione europea deve garantire la protezione di tutte le legittime forme di espressione, compresi i discorsi controversi od offensivi”.

Mettere in pericolo i diritti umani e stigmatizzare le minoranze non ci renderà più sicuri e avrà l’unico effetto di esacerbare le divisioni”.