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Amnesty International ha dichiarato oggi che l’assegnazione del Premio Sakharov 2008 per la libertà di pensiero del Parlamento europeo a Hu Jia costituisce un importante riconoscimento dell’impegno dell’attivista cinese e mette in meritato risalto l’operato di tutte le persone che in Cina agiscono per porre fine alle violazioni dei diritti umani.
Amnesty International ha rinnovato l’appello alle autorità di Pechino affinché rilascino immediatamente Hu Jia e cessino di perseguitare sua moglie Zeng Jinyan e la loro figlia di 11 mesi.
Hu Jia è uno dei più noti ambientalisti e attivisti per i diritti umani in Cina. È stato uno dei fondatori dell’Organizzazione non governativa ‘Loving Source’, che aiuta e assiste i figli di genitori colpiti da Aids. Insieme a sua moglie, Zeng Jinyan, è stato sempre una costante e preziosa fonte di informazioni, per i giornalisti e le associazioni, sulla situazione dei diritti umani in Cina. Il 3 aprile di quest’anno è stato condannato per il reato di ‘incitamento alla sovversione’ a tre anni e mezzo di carcere, che sta scontando in una prigione di Pechino. Amnesty International lo considera ‘prigioniero di coscienza’ e chiede la sua liberazione immediata e incondizionata.
I suoi familiari temono che Hu Jia non stia ricevendo terapie adeguate per curare i suoi disturbi al fegato; recentemente le autorità gli hanno negato la libertà condizionata per motivi di salute. Zeng Jinyan e la loro figlioletta sono sottoposte a stretta sorveglianza di polizia, con agenti che stazionano permanentemente fuori dalla loro abitazione, limitano l’accesso ai visitatori e li pedinano una volta terminata la visita. Per tutta la durata dei Giochi olimpici, Zeng Jinyan e sua figlia sono state trasferite fuori da Pechino.
FINE DEL COMUNICATO Roma, 24 ottobre 2008
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