Giù le mani da Amal! Il presidio a Montecitorio

10 Settembre 2018

Tempo di lettura stimato: 3'

Siamo molto preoccupati per Amal Fathy, la moglie del nostro consulente legale al Cairo, arrestata dall’Agenzia per la sicurezza nazionale egiziana l’11 maggio e da allora in carcere.

Amal soffre di seri problemi di salute e non viene curata adeguatamente. Sappiamo che viene sottoposta a interrogatori e minacce per provare a estorcerle informazioni che non possiede, su Giulio Regeni e sui rapporti che lei avrebbe con l’Italia.

Amal non ha nessuna informazione su Giulio (a differenza di chi la trattiene in prigione) e non ha alcun rapporto con l’Italia.

Ma l’Italia, al contrario, ha una rapporto molto forte con Amal. Le migliaia di persone che chiedono da 31 mesi verità per Giulio sanno benissimo che Amal sta pagando un prezzo altissimo solo perché è la moglie del nostro consulente, Mohamed Lotfy, direttore della Commissione egiziana per i diritti e le libertà, l’organizzazione che si occupa insieme a noi delle indagini al Cairo sul sequestro, la sparizione, le torture e l’uccisione di Giulio.

Migliaia di persone dall’11 maggio chiedono in maniera pacifica ma risoluta l’immediata liberazione di Amal. Il 12 settembre Amal comparirà di nuovo davanti a un giudice che dovrà decidere sul suo destino. Per questo, perché pretendiamo verità per Giulio e libertà per Amal, quel giorno a Roma faremo un presidio davanti Montecitorio.

A manifestare con noi anche Associazione Antigone.

Vi chiediamo di stare ancora una volta dalla parte dei diritti e della verità, di dare la nostra voce e il nostro coraggio ad Amal.

E rispondere al posto suo a chi la tiene imprigionata e la interroga: l’Italia ha un indissolubile rapporto con Amal!

E chiediamo a tutte le istituzioni italiane ed europee, a tutti coloro che intrecciano affari e rapporti economici, commerciali, culturali o religiosi con l’Egitto, di unirsi alla nostra richiesta prima di sedersi a qualsiasi tavolo o ricevimento.

Di ineludibile nei paesi democratici c’è solo il rispetto dei diritti umani.

Promuovono A Buon Diritto, Giulio Siamo Noi, Amnesty International Italia e Articolo Ventuno.
Aderiscono Radicali Italiani e Coalizione Italiana Libertà e Diritti civili (CILD).
Per info e adesioni abuondiritto@abuondiritto.it

A questo link tutte le informazioni sull’evento e su come partecipare.

Amnesty International considera Amal Fathy una prigioniera di coscienza. Aiutaci a chiedere al presidente Abdel Fattah al-Sisi di scarcerarla immediatamente.

Firma qui »