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di Ilaria Masinara, campaigner
I lavoratori e le lavoratrici nel settore delle consegne a domicilio al consumatore sono diventati essenziali durante la pandemia Covid-19. Lavorano ininterrottamente per garantire spedizioni vitali di cibo, medicinali e altre forniture, sono esposti a un alto grado di rischio e non sempre vengono adeguatamente e prontamente protetti, anche da società come Amazon, che ha beneficiato in maniera massiccia della crisi, aumentando vertiginosamente i suoi profitti. Non solo. Sono diverse e preoccupanti le prove secondo cui Amazon ostacola i diritti dei lavoratori a organizzarsi, investendo ingenti risorse nel controllo della presunta “minaccia” di una loro potenziale attività sindacale e prendendo di mira soprattutto quelli che hanno continuato a lottare per ottenere migliori condizioni di lavoro e sicurezza.
A tal proposito, è recentemente trapelata una nota interna all’azienda che conteneva piani di investimento per centinaia di migliaia di dollari, destinati al monitoraggio delle attività sindacali attraverso un nuovo sistema tecnologico chiamato “geoSPatial Operating Console”. Sempre secondo documenti interni ottenuti da Vice News, la società stava monitorando e analizzando segretamente i gruppi privati di Facebook dei lavoratori, anche con lo scopo di tracciare eventuali programmi di attività di sciopero o proteste.