Amnesty International lancia una campagna per annullare le accuse nei confronti di Julian Assange

21 Febbraio 2020

Cancillería del Ecuador

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Amnesty International lancia una campagna per annullare le accuse nei confronti di Julian Assange e impedire la sua estradizione negli Usa

Alla vigilia dell’udienza sull’estradizione, Amnesty International ha lanciato una campagna per chiedere alle autorità degli Usa di annullare tutte le accuse di spionaggio o relative a questo reato nei confronti di Julian Assange in modo che egli sia prontamente rilasciato.

Se quelle accuse non venissero annullate, le autorità del Regno Unito dovrebbero assicurare che Julian Assange non sia estradato negli Usa, dove rischia di subire gravi violazioni dei diritti umani.

Gli incessanti tentativi del governo Usa di processare Julian Assange per aver reso pubblici documenti riguardanti anche possibili crimini di guerra commessi dalle forze armate statunitensi non sono altro che un assalto su larga scala al diritto alla libertà d’espressione“, ha dichiarato Massimo Moratti, vicedirettore di Amnesty International per l’Europa.

Il potenziale effetto raggelante verso i giornalisti e altre persone che denunciano le malefatte dei governi rendendo note informazioni ricevute da fonti credibili potrebbe avere profonde conseguenze sul diritto delle opinioni pubbliche a conoscere cosa stanno facendo i loro governi. Tutte le accuse mosse nei confronti di Julian Assange a seguito di tali attività devono essere annullate“, ha aggiunto Moratti.

Secondo Amnesty International le accuse contro Assange derivano direttamente dalla pubblicazione di documenti segreti nell’ambito del suo lavoro con Wikileaks, attività che in quanto tale e di per sé non dovrebbe essere punita e che il giornalismo investigativo porta regolarmente avanti nell’ambito professionale.

Tutte le accuse su cui si fonda la richiesta di estradizione degli Usa dovrebbero essere annullate per consentire il pronto rilascio di Julian Assange. In caso contrario, le autorità britanniche hanno l’obbligo chiaro e inequivocabile di non trasferire Julian Assange negli Usa, dove egli rischia di subire gravi violazioni dei diritti umani“, ha precisato Moratti.

Negli Usa, Julian Assange potrebbe essere sottoposto a condizioni detentive equivalenti a maltrattamento e tortura, compreso l’isolamento prolungato. Anche il rischio di subire un processo iniquo è molto concreto, data la campagna ostile promossa nei confronti di Julian Assange da funzionari Usa fino ai più alti livelli, che ha fortemente compromesso il suo diritto alla presunzione d’innocenza“, ha concluso Moratti.

Ulteriori informazioni

Alla vigilia dell’udienza sull’estradizione, Amnesty International ha promosso una petizione globale per chiedere agli Usa di annullare tutte le accuse contro Julian Assange derivanti unicamente dalla pubblicazione di documenti nell’ambito del suo lavoro con Wikileaks.

Amnesty International ha sottolineato inoltre come le norme e gli standard del diritto internazionale vietino il trasferimento di una persona verso un altro paese dove questa possa rischiare di subire gravi violazioni dei diritti umani. Se Julian Assange venisse estradato o trasferito in qualsiasi altro modo negli Usa, il Regno Unito violerebbe questo divieto.