Amnesty International: “Le autorità devono difendere i diritti umani di Alfredo Cospito e tutelare il suo diritto alla salute”

27 Gennaio 2023

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Amnesty International è preoccupata per la violazione dei diritti umani di Alfredo Cospito durante la detenzione ed esprime preoccupazione per le sue critiche condizioni di salute.

Alfredo Cospito è in sciopero della fame da oltre 100 giorni, dal 20 ottobre 2022, per protestare contro il regime del 41-bis[1] cui è sottoposto nel carcere di Bancali a Sassari, in Sardegna.

Secondo il suo avvocato, il regime speciale ha comportato la riduzione dell’ora d’aria a due ore in un cubicolo di cemento di pochi metri quadrati, il rifiuto di ricevere lettere, l’impossibilità di accedere a libri e giornali e un’unica visita mensile della famiglia senza possibilità di contatto fisico.

La dottoressa che segue Alfredo Cospito lo ha visitato il 26 gennaio, in seguito a una caduta nella doccia la sera precedente, probabilmente dovuta a un calo di pressione causato dall’estrema debolezza. Alfredo Cospito assume solo acqua, un po’ di sale e miele e alcuni integratori. Ha perso circa quaranta chili da quando ha iniziato lo sciopero della fame. Secondo la dottoressa, le sue condizioni di salute si stanno gravemente deteriorando e deve essere trasferito in una struttura che possa garantirgli un’adeguata assistenza sanitaria. Come sottolineato dal Garante nazionale per le persone private della libertà personale[2], il carcere di Sassari non è dotato delle strutture sanitarie necessarie da poter garantire interventi di urgenza e rianimazione in sicurezza.

Amnesty International non esprime sostegno per specifici scioperi della fame, né cerca di convincere le persone che li intraprendono a porvi fine. Tuttavia, monitora e denuncia le violazioni dei diritti umani che le persone in sciopero della fame subiscono per aver portato avanti questo tipo di protesta pacifica.

In base agli standard minimi per il trattamento dei detenuti definiti dalle Nazioni Unite (le cosiddette Nelson Mandela Rules[3]), l’isolamento prolungato si riferisce a un regime di isolamento dei detenuti per 22 o più ore consecutive senza contatti umani significativi e per un periodo di tempo superiore a 15 giorni. Questo tipo di regime costituisce un trattamento crudele, inumano e degradante e non dovrebbe essere imposto in alcuna circostanza. Inoltre, il fatto di essere trattenuti in isolamento senza nessun contatto umano significativo aggrava ulteriormente la situazione dei detenuti in sciopero della fame, che sono indeboliti dalla loro protesta e possono aver bisogno di assistenza per badare a sé stessi.

Amnesty International chiede alle autorità  di proteggere e rispettare con urgenza i diritti umani di Alfredo Cospito, in particolare il suo diritto alla salute.

L’organizzazione chiede alle autorità italiana di assicurare che il regime di detenzione speciale applicato al detenuto abbia immediatamente fine e che egli abbia accesso a tutte le cure mediche necessarie a garantire la sua sicurezza fisica e psicologica senza indugio.

 

Contesto

Alfredo Cospito è in carcere da oltre dieci anni, sei dei quali scontati in regime di alta sicurezza. È stato condannato per la prima volta nel 2013 a dieci anni e otto mesi di reclusione per aver ferito l’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, una società italiana di ingegneria energetica. Durante la detenzione, è stato poi condannato a 20 anni di carcere con l’accusa di aver collocato due pacchi bomba davanti a una scuola allievi carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo.

Dopo la seconda condanna, Cospito è stato inserito nel circuito penitenziario di alta sicurezza, dove vengono raggruppati i detenuti per reati di natura associativa che sono sottoposti a una sorveglianza più stretta e che prevede limitazioni dei diritti ma salvaguarda alcune garanzie e diritti, tra cui ad esempio la possibilità di continuare a comunicare per iscritto con l’esterno.

Nel maggio 2022 Cospito è stato trasferito in un regime di detenzione speciale più severo, noto come “regime del 41-bis”.

 

 

[1] https://www.rapportoantigone.it/diciottesimo-rapporto-sulle-condizioni-di-detenzione/41-bis-e-alta-sicurezza/

[2]https://www.garantenazionaleprivatiliberta.it/gnpl/pages/it/homepage/dettaglio_contenuto/?contentId=CNG14909&modelId=10021

[3] https://www.unodc.org/documents/justice-and-prison-reform/Nelson_Mandela_Rules-E-ebook.pdf