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In occasione del 17 maggio, Giornata mondiale contro l’omofobia e la transfobia, Amnesty International ha ricordato come i governi non stiano rispettando l’obbligo di proteggere i diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuate (Lgbti).
‘Alla vigilia della stagione dei Pride, i governi devono adempiere alla loro responsabilità di consentire che le persone possano esprimere se stesse e siano protette dalla violenza omofobica‘ – ha dichiarato Michael Bochenek di Amnesty International. ‘I recenti Pride sono stati caratterizzati da divieti e attacchi violenti. Non può più andare avanti in questo modo. La discriminazione e le limitazioni ai diritti alla libertà di manifestazione e di espressione segnano ogni giorno la vita delle persone Lgbti‘.
In diversi paesi vi è un’evidente mancanza di volontà di contrastare l’omofobia e la transfobia, che in alcuni casi vengono persino incentivate da leggi e regolamenti che minano il diritto delle persone Lgbti di esprimere se stesse. Queste subiscono aggressioni violente durante i Pride come nella vita quotidiana e troppo spesso questi attacchi non vengono indagati in modo tempestivo e approfondito.
‘L’assenza di indagini e di leggi contro i crimini d’odio motivati da omofobia e transfobia è un affronto alle persone Lgbti. Ancora più grave è che in molti paesi loro stesse sono vittime della violenza di stato o vengono incriminate‘ – ha commentato Bochenek. ‘Ogni persona deve poter esercitare i suoi diritti umani senza discriminazione, inclusa quella basata sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere‘.
Quest’anno, l’attenzione di Amnesty International si concentra su sei paesi.
Dagli anni Settanta, i Pride sono diventati, per le persone Lgbti, uno strumento determinante per mobilitare l’opinione pubblica contro l’omofobia e la transfobia, prendere posizione contro la discriminazione, creare dialogo e ribadire alle autorità che esse hanno la responsabilità di assicurare i diritti di tutte le persone. ‘Troppo spesso le autorità cercano di ignorare che hanno la responsabilità di garantire i diritti delle persone Lgbti a svolgere eventi pubblici, a essere visibili, a essere integrate nella società. Al momento, in ogni parte del mondo, fervono i preparativi per i Pride, è giunto, l’ora che i governi garantiscano questi diritti fondamentali‘ – ha dichiarato Bochenek.
Anche in Italia i diritti delle persone Lgbti sono spesso ad alto rischio di violazione. La legge penale italiana antidiscriminazione prevede pene aggravate per crimini di odio basati su etnia, razza, nazionalità, lingua o religione, ma non tratta allo stesso modo quelli motivati da finalità di discriminazione per orientamento sessuale e identità di genere. Le autorità italiane hanno la responsabilità di riconoscere, proteggere e garantire la realizzazione dei diritti umani delle persone Lgbti, per questo Amnesty International Italia e numerose associazioni Lgbti nazionali chiedono attraverso una lettera indirizzata al presidente del Consiglio e ai presidenti di Camera e Senato di colmare le lacune giuridiche che caratterizzano il nostro paese, prime tra tutte l’assenza di una legge contro l’omofobia e la transfobia e una normativa che riconosca le unioni civili. Alla lettera saranno allegate foto raccolte nell’ambito di una foto-petizione nazionale.
La foto petizione
Per far sentire le richieste che da tempo Amnesty International rivolge alle istituzioni italiane, è stata lanciata una foto petizione: le foto raccolte saranno consegnate alle autorità italiane il 19 maggio, allegandole alla lettera delle associazioni a loro rivolta.
Scrivi sul palmo della mano ‘STOP ALL’OMOFOBIA’ e scatta una foto a volto coperto (come nella foto in alto).
Inviala a fotopetizione@amnesty.it o postala su Instragram con l’hashtag #BASTAOMOFOBIA, entro il 17 maggio.
Per qualsiasi dubbio, informazione o per eventuali problemi di invio delle foto, scrivere a fotopetizione@amnesty.it
Venerdì 16 maggio, Amnesty International sarà presente alla serata della Muccassassina, presso la discoteca Qube, in via di Portonaccio 212, Roma – ore 24.00.
Partecipa con Amnesty!
FINE DEL COMUNICATO Roma, 16 maggio 2014
Per interviste: Amnesty International Italia – Ufficio Stampa
Tel. 06 4490224 – cell. 348 6974361, e-mail: press@amnesty.it