Angola: arresti di attivisti dopo l’attacco alla squadra del Togo

19 Gennaio 2010

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(20 gennaio 2010)

Amnesty International chiede al governo dell’Angola di non sfruttare il deplorevole attacco dell’8 gennaio contro la nazionale di calcio del Togo, che ha fatto tre morti (due giocatori e un autista), per violare i diritti umani dei cittadini di Cabinda con arresti arbitrari, detenzioni e qualsiasi altra forma di trattamento crudele, inumano e degradante. La squadra di calcio togolese stava attraversando la regione di Cabinda, dove il Fronte di liberazione dello stato di Cabinda (Flec) guida una campagna armata per la secessione dal 1975, anno dell’indipendenza dell’Angola. Il Flec ha rivendicato la responsabilità dell’attacco. 
 
La richiesta di Amnesty International fa seguito all’arresto il 17 gennaio di Francisco Luemba, un noto avvocato ed ex esponente di Mpalabanda, un’organizzazione per i diritti umani messa al bando nel 2006. Luemba è stato accusato di crimini contro lo stato in relazione alla pubblicazione nel 2008 di un libro che ora le autorità ritengono inciti alla violenza e alla ribellione.  
 
Altre due persone sono state arrestate con la stessa accusa: Belchoir Lanso Tati, anche lui ex esponente di Mpalabanda, arrestato il 13 gennaio e padre Raul Tati, un prete cattolico, finito in carcere il 16 gennaio. Entrambi avevano parlato delle tensioni politiche nella regione di Cabinda.
 
Amnesty International chiede alle autorità angolane di assicurare che un’indagine imparziale sulle circostanze dell’attacco siano condotta in maniera conforme agli standard internazionali sui diritti umani e che i responsabili siano giudicati da tribunali che rispettino le norme internazionali sull’equo processo.
 
Maggiori informazioni sono disponibili online