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Alla vigilia dell’anniversario dei naufragi dell’ottobre 2013 al largo di Lampedusa, il direttore generale di Amnesty International Italia, Gianni Rufini, ha rilasciato questa dichiarazione: “Un anno fa, oltre 500 persone annegarono in una serie di rovinosi naufragi al largo di Lampedusa.Il lutto e l’indignazione per i naufragi dell’ottobre scorso hanno spinto il governo italiano a lanciare l’operazione Mare nostrum. Per la prima volta, un paese dell’Unione europea ha dato priorità alla ricerca e al soccorso in mare. Grazie a questo sforzo, oltre 138.000 persone sono state salvate.
Quest’anno, tuttavia, altre 2500 persone hanno perso la vita nel tentativo disperato di raggiungere le coste europee.
In occasione della giornata della memoria del 3 ottobre, Amnesty International Italia sarà a Lampedusa per prendere parte alle iniziative promosse dal Comitato 3 ottobre e per chiedere all’Unione europea di non voltare le spalle di fronte alla sofferenza e ai pericoli cui vanno incontro migranti e rifugiati nel Mediterraneo.
Le proposte avanzate in seno all’Unione europea per garantire il proseguimento delle attività di ricerca e soccorso quando si avvererà l’annunciata fine dell’operazione Mare nostrum sono lacunose e insoddisfacenti.
Da Lampedusa, chiederemo ancora una volta all’Unione europea di mettere più percorsi sicuri e legali a disposizione di coloro che cercano salvezza in Europa attraverso il reinsediamento, i programmi di ammissione umanitaria e l’agevolazione dei ricongiungimenti familiari, nonché mediante una revisione dei regolamenti di Dublino riguardanti la gestione delle domande d’asilo nell’Unione europea“.