Le Guerriere per l’Amazzonia hanno tra i 10 e i 20 anni e lottano per proteggere le loro comunità dai fumi tossici e dal degrado ambientale. Le comunità dell’Amazzonia settentrionale ecuadoriana sono infatti afflitte da emissioni tossiche, odori insopportabili, rumori incessanti e fiamme accecanti provenienti dalla combustione di gas in torce, che è tra i principali fattori che contribuiscono alla crisi climatica.
Nel 2020 le Guerriere hanno intentato una causa contro lo stato ecuadoriano con il sostegno dell’Unione delle Persone colpite dalle operazioni petrolifere della Texaco (Udapt) e hanno vinto. Nel luglio 2021 la Corte provinciale di giustizia di Sucumbíos ha stabilito che l’Ecuador ha ignorato il diritto delle persone ricorrenti a vivere in un ambiente sano ed ecologicamente equilibrato, ha violato il loro diritto alla salute e non ha rispettato i propri obblighi internazionali in materia di mitigazione dei cambiamenti climatici. La Corte ha ordinato il pieno risarcimento del danno. Lo stato ecuadoriano continua a ignorare la sentenza e a trascurare l’urgente eliminazione delle torce a gas.
Proprio per il loro impegno, alcune delle giovani difensore sono state oggetto di azioni stigmatizzanti da parte dell’ex Ministro dell’energia e delle miniere dell’Ecuador e una di loro, Leonela Moncayo ha subito violente intimidazioni e minacce. Invece di proteggere le ragazze e le loro famiglie, le autorità ecuadoriane hanno dichiarato che forniranno protezione solo a condizione che le Guerriere interrompano ogni forma di attivismo.
Firma la petizione e chiedi all’Ecuador di eliminare le torce a gas e di proteggere chi difende l’ambiente.
La combustione di gas in torcia (gas flaring) durante l’estrazione del petrolio è uno dei principali fattori che contribuiscono alle emissioni globali di gas serra. In teoria, le torce correttamente funzionanti bruciano il cosiddetto gas “naturale” e lo trasformano in vari gas intermedi, la maggior parte dei quali viene infine convertita in anidride carbonica (CO₂) e acqua. Tuttavia, alcune quantità di altri gas, come il metano ma anche il monossido di carbonio, l’idrogeno e gli idrocarburi, vengono rilasciate sotto forma di emissioni. L’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA) stima che le torce a gas generino nel mondo circa 500 milioni di tonnellate di CO₂ equivalente (MtCO₂e) all’anno, una quantità paragonabile alle emissioni di un paese come il Regno Unito.
Il metano emesso dalle torce è un gas serra con un potenziale di riscaldamento fino a 84 volte superiore a quello della CO₂ ed è responsabile del 30% dell’aumento delle temperature dalla Rivoluzione industriale. Per questo motivo, le organizzazioni ambientaliste e persino alcuni stati lo definiscono un super inquinante climatico.
Sebbene esistano molteplici soluzioni e misure tecnologiche per l’eliminazione delle torce, molte aziende e stati produttori di petrolio si rifiutano di eliminare questa pratica e generalmente operano in aree storicamente marginalizzate, chiamate anche “zone di sacrificio”, dove creano focolai di inquinamento.
L’Amazzonia ecuadoriana, a causa delle devastanti conseguenze dell’inquinamento ambientale derivante dall’industria petrolifera, unite alla profonda disuguaglianza sociale, può essere considerata una “zona di sacrificio”. Qui, da oltre 52 anni, si concentra l’estrazione petrolifera e si riscontrano i più alti tassi nazionali di povertà reddituale, il più basso tasso di occupazione adeguata, oltre ad altri dati allarmanti di malnutrizione cronica infantile, analfabetismo, inquinamento ambientale e violenza di genere.
Presidente dell’Ecuador
Palacio de Carondelet
García Moreno N10-43 entre Chile y Espejo
Quito 170401
Ecuador
Egregio Presidente,
le Guerriere per l’Amazzonia stanno lottando al fianco dell’Unione delle persone colpite dalle operazioni petrolifere della Texaco e del collettivo “Eliminen los Mecheros, Enciendan la Vida” (Rimuovete le Fiamme, Accendete la Vita) per eliminare la combustione di gas in torcia che causa fumi tossici e devastazione ambientale nelle loro comunità. Nel 2021 una sentenza storica ha imposto al governo di eliminarne l’uso; eppure, le torce continuano a bruciare.
Esprimo profonda preoccupazione per il fatto che le giovani difensore siano oggetto di stigmatizzazione e violente intimidazioni. Invece di indagare sulle minacce che hanno ricevuto, le autorità hanno detto al gruppo che avrebbero fornito loro protezione solo se avessero cessato il loro attivismo.
Le chiedo di rispettare la sentenza che chiede l’eliminazione della combustione di gas in torcia e di garantire la sicurezza delle difensore del clima.
La ringrazio per l’attenzione.