Roma: “Siano garantiti i diritti alla salute e a un alloggio adeguato alle persone senza fissa dimora”

5 Aprile 2020

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Covid-19, Amnesty International Italia alla sindaca Raggi: a Roma siano garantiti i diritti alla salute e un alloggio adeguato alle persone senza fissa dimora

Dopo l’annuncio della sindaca di Roma, Virginia Raggi, di proporre l’esame del tampone alle persone senza fissa dimora che vivono nell’area della capitale intorno alla stazione ferroviaria Tiburtina, Amnesty International Italia ha chiesto alla prima cittadina un intervento più ampio a tutela delle persone senza fissa dimora.

L’intervento deve mirare a prevedere una presa in carico efficace dei quasi 8000 senza fissa dimora che vivono sul territorio di Roma, garantendo la possibilità di un alloggio e di accesso ai servizi igienicosanitari di base per potersi proteggere dall’infezione da Coronavirus.

Difendere il diritto alla salute e a un alloggio adeguato per le persone più vulnerabili è un imperativo sociale anche e soprattutto nei momenti di emergenza. Per questo motivo, Amnesty International Italia sta monitorando attentamente gli interventi messi in campo dagli amministratori locali, raccomandando l’allestimento di strutture comunitarie dove le persone possano dormire e trascorrere tutte le ore diurne, senza l’obbligo di uscire durante la giornata, avendo anche l’accesso ai servizi igienico-sanitari di base. Per sconfiggere il Coronavirus è importante dare la possibilità di stare in un alloggio adeguato anche a chi una casa non ce l’ha.

Consapevole dello sforzo portato avanti dalle amministrazioni locali nell’attuare le misure adeguate per far fronte a questa situazione di emergenza e proteggere al meglio la salute delle persone, Amnesty International Italia ha chiesto però che queste misure tengano conto anche delle persone più fragili e che, pertanto, sia garantito loro anche un altro diritto fondamentale: quello a un alloggio adeguato.

Un invito che però non può essere rispettato da tutti: in Italia, infatti, sono oltre 50.000 le persone che vivono in strada, in situazioni di estrema precarietà, isolamento o nei cosiddetti assembramenti di necessità: persone che non hanno un alloggio dove ripararsi e la cui salute è a rischio, così come la salute di tutte le persone con cui possono entrare in contatto.