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Amnesty International ha appreso che venerdì 9 gennaio l’attivista dell’Arabia Saudita Raif Badawi è stato sottoposto alle prime 50 delle 1000 frustate cui è stato condannato, oltre che a 10 anni di carcere e a una multa di un milione di rial sauditi (poco meno di 200.000 euro), per nient’altro che aver esercitato il suo diritto alla libertà d’espressione.
Il 1° settembre 2014 la corte d’appello di Gedda ha giudicato Badawi colpevole di aver creato e amministrato il forum di discussione ‘Liberali dell’Arabia Saudita’ e aver insultato l’Islam.
Le 50 frustate sono state somministrate in pubblico a Gedda dopo la preghiera del venerdì, all’esterno della moschea di al-Jafali. Le restanti 950 frustate saranno eseguite nelle 19 settimane successive.
Amnesty International continua a sollecitare le autorità saudite a non procedere all’esecuzione della pena e a rilasciare immediatamente e senza condizioni Raif Badawi, che è un prigioniero di coscienza.
L’organizzazione per i diritti umani ricorda che le frustate, così come altre forme di sanzione corporale, sono vietate dal diritto internazionale.