Tempo di lettura stimato: 2'
In occasione del 40esimo anniversario del colpo di stato del 24 marzo 1976, Amnesty International ha ricordato con soddisfazione i risultati ottenuti negli ultimi anni nei processi per le gravissime violazioni dei diritti umani commesse sotto la dittatura civile-militare.
‘Il cammino di memoria, verità e giustizia che si è sviluppato in Argentina è osservato e apprezzato nel mondo. In questi giorni, diamo il benvenuto ai tanti rappresentanti di paesi stranieri che vogliono non solo incontrare e ascoltare i familiari delle vittime ma anche rendere omaggio alla memoria e ai diritti umani’ – ha dichiarato Mariela Belski, direttrice generale di Amnesty International Argentina.
Il cammino che l’Argentina ha intrapreso dopo l’abrogazione delle leggi del Punto finale e dell’Obbedienza dovuta è stato intrapreso nel 1985, con la chiamata in giudizio delle giunte militari. Si è trattato dell’unico caso in America Latina in cui le principali autorità di governi sotto i quali si perpetrarono crimini di massa contro l’umanità sono state obbligate a renderne conto di fronte alla giustizia.
Secondo le informazioni rese note dalla Procura per i crimini contro l’umanità, le sentenze sinora emesse sono 156, con 669 imputati condannati e 62 assolti.
‘Celebriamo passi avanti enormi. Ma al contempo non dobbiamo dimenticare che esistono ancora dei punti oscuri, come la partecipazione dei civili al colpo di stato e i procedimenti per reati contro l’integrità sessuale commessi durante la dittatura’ – ha concluso Belski.