Argentina: la Corte suprema autorizza l’aborto per una donna vittima di stupro

11 Ottobre 2012

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Amnesty International ha apprezzato la sentenza con cui l’11 ottobre la Corte suprema argentina ha autorizzato l’interruzione della gravidanza di una donna 32enne che era stata sequestrata e stuprata da un gruppo criminale dedito al traffico di esseri umani.

La Corte suprema ha annullato la precedente decisione di una corte, che aveva ordinato la sospensione dell’interruzione di gravidanza, accogliendo il ricorso di un’organizzazione antiabortista cattolica.

Secondo i ricorrenti, gli ospedali pubblici non sono obbligati a rispettare la sentenza della Corte suprema che, nel marzo 2012, ha stabilito che ogni donna rimasta incinta a seguito di stupro debba avere accesso a servizi d’interruzione di gravidanza in condizioni di sicurezza e senza il coinvolgimento della magistratura.

‘La decisione della Corte suprema è un passo avanti per i diritti delle donne in Argentina. Ma gli inutili ritardi con cui si è arrivati alla sentenza costituiscono tortura e trattamento crudele, disumano e degradante’ – ha dichiarato Guadalupe Marengo, vicedirettrice del Programma Americhe di Amnesty International.  ‘Le autorità argentine devono prendere sul serio le loro responsabilità quando si tratta di proteggere i diritti delle donne e rispettare il diritto di questa donna ad abortire in modo legale e sicuro, senza ulteriori ritardi’.