Argentina, legalizzazione dell’aborto: “Vittoria storica”

30 Dicembre 2020

Tempo di lettura stimato: 3'

Amnesty International ha espresso apprezzamento per la storica approvazione della legge, da parte del Congresso argentino, che consentirà di interrompere la gravidanza fino alla quattordicesima settimana di gestazione.

Questa è una vittoria per il movimento delle donne argentine, che ha lottato per decenni per ottenerla. Ora le donne che decideranno di interrompere la gravidanza avranno a disposizione un servizio sicuro e di alta qualità. Amnesty International controllerà che lo stato garantisca l’attuazione della legge in tutto il paese”, ha dichiarato Mariela Belski, direttrice generale di Amnesty International Argentina.

Dalla pubblicazione della legge nella Gazzetta ufficiale, l’Argentina entrerà a far parte del gruppo di oltre 50 stati che hanno posto fine all’aborto insicuro.

La legge è stata approvata con 38 voti a favore, 29 contrari e un astenuto. Questi sono i principali contenuti:

  • i servizi di aborto saranno disponibili gratuitamente fino alla quattordicesima settimana di gestazione;
  • nel periodo successivo, l’aborto sarà legale in caso di pericolo per la vita o per la salute della donna o in caso di stupro;
  • ai servizi di aborto offerti dalla sanità pubblica così come da quella privata si potrà avere accesso non oltre i 10 giorni successivi alla richiesta;
  • a partire dai 16 anni di età si potrà esprimere pieno consenso mentre per quanto riguarda le ragazze dai 13 ai 16 anni di età si presumerà che abbiano capacità e maturità sufficienti per prendere una decisione ed esprimere consenso, tranne nei casi in cui la procedura medica presenti gravi rischi per la loro salute o la loro vita;
  • gli operatori sanitari dovranno garantire un trattamento dignitoso, la riservatezza e la confidenzialità delle informazioni e il rispetto dell’autonomia di scelta;
  • gli operatori sanitari che opporranno ritardi, ostacoli o rifiuti a una prestazione di aborto nei casi riconosciuti dalla legge potranno andare incontro a sanzioni penali o essere esclusi dall’attività professionale.