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Amnesty International ha sollecitato il governo armeno a indagare in modo imparziale, indipendente e approfondito sulle denunce riguardanti l’uso eccessivo della forza, compreso l’impiego di cannoni ad acqua, con cui le forze di polizia hanno disperso una manifestazione per lo più pacifica in corso la mattina del 23 giugno nella capitale Erevan.
La polizia è intervenuta dopo che i manifestanti hanno lasciato una delle piazze centrali di Erevan per dirigersi verso il palazzo della presidenza. È stato fatto largo uso di cannoni ad acqua, strumenti di dispersione della folla che non dovrebbero mai essere usati contro assembramenti pacifici e che possono causare danni e ferite, scaraventando a terra le persone colpite. Sono stati colpiti anche semplici spettatori e giornalisti, ai quali sono state confiscate o danneggiate le apparecchiature video. In seguito, gli agenti hanno arrestato 237 manifestanti, molti dei quali sarebbero ora indagati per ‘vandalismo’. La polizia ha emesso una dichiarazione secondo la quale a seguito del lancio di pietre sarebbero stati feriti 11 agenti, oltre a sette manifestanti.
Dal 19 giugno, migliaia di persone stanno manifestando contro l’aumento dei prezzi della corrente elettrica previsto a partire dal 1° agosto.