Armi all’Arabia Saudita: il Regno Unito viola le norme interne e il diritto internazionale

16 Dicembre 2015

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Amnesty International Regno Unito e Saferworld, partner della coalizione Control Arms, hanno denunciato che con la decisione di continuare a inviare armi e loro componenti all’Arabia Saudita, il governo di Londra sta violando il Trattato sul commercio di armi, la Posizione comune dell’Unione europea sull’esportazione di armi e i Criteri consolidati sui trasferimenti di armi all’estero.

Le due organizzazioni ritengono che ‘qualsiasi autorizzazione da parte del governo del Regno Unito al trasferimento di armi e loro componenti all’Arabia Saudita, in circostanze nelle quali esse possono essere usate nel conflitto in Yemen (…) costituisca una violazione degli obblighi nazionali, europei e internazionali’. Riteniamo che il governo britannico ‘sia a conoscenza (…) del fatto che l’Arabia Saudita usa armi, comprese quelle fornite dal Regno Unito, per compiere attacchi contro la popolazione civile e obiettivi civili in Yemen’.

Il governo di Londra sostiene che non sta prendendo parte attivamente nella campagna militare nello Yemen. Tuttavia, da quando nel marzo 2015 l’Arabia Saudita ha iniziato a bombardare il paese, il Regno Unito ha emesso oltre 100 autorizzazioni all’esportazione di armi destinate alle forze armate saudite. Queste autorizzazioni comprendono aerei da combattimento e bombe del valore di oltre 1,75 miliardi di sterline.

‘Migliaia di civili sono morti a causa dei bombardamenti dell’aviazione saudita e vi è il rischio concreto che il Regno Unito vi abbia contribuito. Continuare a vendere armi all’Arabia saudita è illegale, immorale e indifendibile’ – ha dichiarato Kate Allen, direttrice generale di Amnesty International Regno Unito. ‘La posizione del governo riguardo allo Yemen è incoerente: da un lato fornisce aiuti alle vittime della guerra, dall’altro procura illegalmente le armi che causano la loro miseria’ – ha commentato Paul Murphy, direttore generale di Saferworld.

Il conflitto dello Yemen ha dato luogo a una delle peggiori crisi umanitarie contemporanee. Le forze della coalizione guidata dall’Arabia Saudita hanno attaccato obiettivi civili come ospedali, scuole, mercati, granai, porti e persino un campo per gli sfollati. Dalla metà di marzo, sono state uccise oltre 5800 persone e decine di migliaia sono rimaste ferite. Oltre l’80 per cento della popolazione, ossia 21 milioni di persone, ha bisogno di assistenza umanitaria, compresi due milioni di bambini a rischio di denutrizione.

Amnesty International Regno Unito e Saferworld hanno chiesto al governo di Londra di:

  • sospendere immediatamente i trasferimenti all’Arabia Saudita e agli altri stati membri della coalizione che combatte in Yemen delle armi e del sostegno militare che potrebbero essere usati per commettere o favorire ulteriori violazioni del diritto internazionale dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario;
  • avviare un’indagine approfondita e indipendente sui trasferimenti di armi dal Regno Unito e i crimini di guerra commessi nello Yemen;
  • produrre il massimo sforzo diplomatico per contribuire a porre fine al conflitto;
  • continuare a sollecitare la fine del blocco che impedisce l’ingresso nello Yemen degli aiuti umanitari e dei prodotti commerciali;
  • attuare integralmente le disposizioni del Trattato sul commercio di armi e incoraggiare gli altri esportatori di armi a fare lo stesso.