Assemblea Eni, Amnesty International Italia rinnova le sue raccomandazioni per il rispetto dei diritti umani in Nigeria

9 Maggio 2013

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In vista dell’Assemblea generale degli azionisti di Eni, in programma a Roma venerdì 10 maggio, Amnesty International Italia rinnova le sue raccomandazioni all’azienda sul rispetto dei diritti umani della popolazione del delta del fiume Niger, in Nigeria.

L’organizzazione, impegnata dal 2009 in una campagna mondiale rivolta alle aziende petrolifere che operano nella regione – in particolare Shell, Total ed Eni – chiede a queste ultime di adottare, nelle loro attività, tutte le misure necessarie per salvaguardare i diritti umani e mettere così fine alla violazione dei diritti alla salute, a un ambiente sano, a condizioni di vita dignitose, al cibo e all’acqua, nonché del diritto della popolazione locale a guadagnarsi da vivere attraverso il lavoro.

Nell’ambito dell’iniziativa ‘Strappa un impegno alle aziende petrolifere’, lanciata nel maggio 2012, le attiviste e gli attivisti di Amnesty International Italia hanno raccolto 16.500 firme in calce a una petizione diretta all’amministratore delegato di Eni Paolo Scaroni, firme che ieri, 6 maggio, una delegazione dell’organizzazione ha avuto l’opportunità di consegnare ai vertici dell’azienda.

Amnesty International Italia ha apprezzato, in occasione di questo incontro, la possibilità di confrontarsi con alcuni funzionari responsabili delle operazioni in Nigeria e ha sottoposto loro le sue raccomandazioni, presenti nella petizione consegnata all’azienda:

sottoporre a controlli l’impatto delle sue attività sui diritti umani e rendere pubblici i risultati;
bonificare tutte le zone inquinate e attuare misure preventive efficaci;
avviare un’efficace consultazione con le comunità coinvolte;
rendere pubblici i rapporti d’indagine e i dati di ogni fuoriuscita di petrolio che avviene nelle aree in cui opera;
porre fine al gas flaring;
sostenere pubblicamente le raccomandazioni del rapporto del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unep) e impegnarsi pubblicamente a sostenerne l’attuazione.

 

Ulteriori informazioni

Dal maggio 2009, nell’ambito della  campagna globale ‘Io pretendo dignità’, Amnesty International svolge un’azione per il rispetto dei diritti umani e dell’ambiente nel delta del Niger, in Nigeria. Oltre il 60 per cento delle persone che vive nella regione dipende dall’ambiente naturale per il proprio sostentamento. A causa delle fuoriuscite di petrolio, dello scarico di rifiuti e delle torce di gas prodotte dalle compagnie petrolifere che da anni operano sul territorio, quali Shell, Total e la stessa Eni, gli abitanti sono costretti a usare acqua inquinata per bere, cucinare e lavarsi, si nutrono con pesce contaminato e respirano agenti inquinanti.

L’inquinamento ambientale è causa di violazioni del diritto alla salute e a un ambiente sano. Le persone colpite sono centinaia di migliaia, in particolare le più povere e coloro che dipendono dai mezzi di sussistenza tradizionali, come pesca e agricoltura.

Su questi temi, Amnesty International Italia è impegnata in un dialogo con Eni, sviluppatosi nel corso di una serie di incontri a partire dal novembre 2009.

 

Scarica il documento di preoccupazioni e raccomandazioni di Amnesty International Italia e Re:Common

 

FINE DEL COMUNICATO                                                                                Roma, 7 maggio 2013

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia – Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 – cell.348-6974361, e-mail press@amnesty.it

Leggi su IAmnesty l’intervista a Caroline Usikpedo-Omoniye  del Movimento di donne per la pace e lo sviluppo nel delta del Niger

Segui la diretta su Twitter Assemblea generale degli azionisti di Eni