Attacco di hacker al sito dell’Associazione Carta di Roma, la nostra condanna

28 Agosto 2020

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Ennesimo attacco a coloro che contribuiscono alla diffusione di una corretta informazione sui diritti umani: il pomeriggio del 27 agosto sono stati cancellati tutti i contenuti pubblicati sul sito dell’Associazione Carta di Roma, organizzazione che promuove e monitora l’applicazione del codice deontologico sottoscritto dai giornalisti in materia di rifugiati e migranti.

L’associazione, da sempre nel mirino di chi osteggia un’informazione completa e di qualità, ha ragione di ritenere che si tratti del risultato di un colpo sferrato dagli hacker: “È evidente che si tratta di un attacco mirato, che rientra in una strategia precisa contro l’informazione libera e democratica e colpisce il sito dell’Associazione Carta di Roma per tutto quello che rappresenta. Non abbiamo l’abitudine di denunciare ogni aggressione che subiamo online, perché vogliamo evitare di dare visibilità a personaggi insulsi che è meglio rimangano nell’oblio da cui cercano prepotentemente e violentemente di uscire. Stavolta però è diverso”, ha dichiarato Carta di Roma.

L’associazione, di intesa con la Federazione nazionale della stampa italiana, ha già annunciato l’intenzione di procedere con la denuncia dell’episodio presso le autorità competenti e presso il Garante per la protezione dei dati personali e si è attivata per tornare a essere online quanto prima. Intanto, a distanza da dieci anni dalla sua fondazione, Carta di Roma oggi per la prima volta non ha potuto pubblicare la rassegna stampa quotidiana sul tema dell’immigrazione.

Amnesty International Italia, tra i soci di Associazione Carta di Roma, ha condannato con fermezza quello che è solo l’ultimo dei tanti attacchi perpetrati ai danni degli operatori dell’informazione e delle organizzazioni che lavorano ogni giorno per difendere il diritto all’informazione, per offrire una narrazione che accresca la consapevolezza dei lettori e degli ascoltatori e non li inciti a temere o a odiare o a trovare un capro espiatorio in coloro che sono più vulnerabili. L’informazione che contrasta la narrazione d’odio in modo costruttivo spaventa, diventa bersaglio di vili attacchi, ma ogni minaccia non fa altro che ricordarci il dovere di sostenere la sua voce.