Attivisti crimeani condannati in Russia da un tribunale militare. Amnesty International: processo ‘fatalmente irregolare’

24 Agosto 2015

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Il 25 agosto il tribunale militare della città russa di Rostov sul Don ha condannato il regista Oleg Sentsov e l’ecologista e attivista antifascista Aleksandr Kolchenko rispettivamente a 20 e a 10 anni di carcere per “terrorismo”.

Secondo il verdetto, i due imputati avrebbero progettato attentati incendiari contro gruppi filo-russi all’indomani dell’occupazione russa della Crimea.
Amnesty International, che ha assistito alle udienze, ritiene profondamente ingiuste le condanne, emesse al termine di un processo palesemente irregolare e segnato da credibili accuse di tortura.

Questo processo fa parte della propaganda di guerra russa contro l’Ucraina e ricorda i processi-spettacolo contro i dissidenti dell’era stalinista” – ha dichiarato Heather McGill, ricercatrice di Amnesty International sull’Europa e l’Asia centrale. “Il processo è stato fatalmente irregolare. La corte ha ignorato le denunce credibili di torture presentate sia da Sentsov che da uno dei principali testimoni dell’accusa” – ha proseguito McGill. “Chiediamo che ogni testimonianza ottenuta con la tortura sia invalidata, che le accuse di ‘terrorismo’ siano ritirate e che Sentsov e Kolchenko siano rilasciati o almeno affrontino un nuovo processo regolare in un tribunale ordinario” – ha concluso McGill.

Amnesty International ricorda che, secondo il diritto internazionale umanitario, la Russia in quanto potenza occupante in Crimea deve processare ogni imputato secondo la legge ucraina e in tribunali ordinari.