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Questa settimana, la Commissione Affari costituzionali della Camera tornerà a riunirsi per proseguire l’esame della proposta di legge per istituire una Commissione nazionale per la promozione e la protezione dei diritti umani fondamentali e per il contrasto alle discriminazioni.
La creazione di un’istituzione indipendente a tutela dei diritti umani è un impegno internazionale che l’Italia ha assunto in base alla risoluzione delle Nazioni Unite n. 48/134, adottata durante la Conferenza mondiale sui diritti umani nel 1993 a Vienna. Quasi 30 anni dopo, l’Italia non si è ancora dotata di un’istituzione simile né dispone di un’unica struttura a livello nazionale in grado di vigilare sul rispetto dei diritti umani e su possibili abusi in violazione delle norme vigenti in materia di diritti umani.
Durante la Conferenza mondiale del 1993, è stato ribadito il compito cruciale che le istituzioni nazionali possono svolgere nella promozione e nella tutela dei diritti umani, incoraggiando la costituzione di autorità specifiche. Da allora molti Stati si sono dotati di autorità nazionali per i diritti umani e molti altri si sono ufficialmente impegnati a farlo.
La proposta di istituire una Commissione nazionale, attualmente in lenta discussione, nasce proprio in attuazione della risoluzione Onu 48/134, con lo scopo di promuovere e proteggere i diritti fondamentali della persona, sia quelli stabiliti dalla Costituzione che quelli riconosciuti dalle convenzioni internazionali di cui l’Italia è parte, e di controllare e garantire l’equa operatività degli strumenti di tutela contro ogni tipo di discriminazione.
Con l’istituzione di una autorità nazionale di tutela dei diritti umani si andrebbe finalmente a sanare l’attuale quadro istituzionale frammentato che vede impegnate diverse autorità pubbliche con mandati settoriali, sia a livello locale che nazionale. Per tutti questi motivi crediamo che il Parlamento italiano non possa più sottrarsi a un franco dibattito politico che porti finalmente all’istituzione di un’Autorità nazionale per i diritti umani, un progetto ormai non più procrastinabile.