Avvocato e difensore dei diritti umani egiziano probabile nuova vittima di sparizione forzata

2 Marzo 2018

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Ezzat Ghonim, avvocato per i diritti umani e direttore dell’Ong Coordinamento egiziano per i diritti e le libertà, è irrintracciabile dal pomeriggio del 1° marzo. Amnesty International teme che possa essere stato sequestrato da agenti dello stato egiziano e che sia dunque una nuova vittima di sparizione forzata.

Alle 17.30 del 1° marzo, Ghonim ha telefonato alla moglie avvisandola che stava uscendo dal lavoro e che sarebbe rientrato a casa in mezz’ora. Alle 18.30 la moglie, preoccupata del ritardo, ha provato a chiamarlo al telefono ma l’utente risultava irraggiungibile. Ha chiamato i colleghi, poi gli ospedali e le stazioni di polizia senza ottenere alcuna informazione. All’1.30 ha provato a telefonare nuovamente al marito: questa volta l’utenza era libera ma non ha risposto nessuno.

La moglie di Ghonim ha scritto al ministero dell’Interno e all’ufficio della Procura generale chiedendo di fornirle notizie, ma senza esito.

In un rapporto del luglio 2016, Amnesty International aveva denunciato una media di due – tre sparizioni forzate al giorno.

Dall’inizio dell’anno, l’organizzazione per i diritti umani ha già denunciato diversi casi, tra i quali quelli del giornalista Mustafa al-Aassar e dell’attivista e suo coinquilino Hassan al-Banna e, ancora, quello del vicepresidente del partito di opposizione Forte Egitto. Tutti e tre, in seguito, sono comparsi negli uffici della Procura per la sicurezza dello stato. Devono rispondere delle accuse inventate di diffusione di informazioni false allo scopo di danneggiare la sicurezza nazionale e di appartenenza a gruppi fuorilegge.