Bahrein, i manifestanti devono essere protetti dalla tortura

22 Febbraio 2011

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Amnesty International ha sollecitato le autorità del Bahrein a garantire l’incolumità delle persone che prendono parte alle proteste pacifiche e di quelle che si trovano attualmente agli arresti, dopo aver appreso il resoconto dettagliato delle torture inflitte a un uomo, Abdallah Salman Mohammad Hassan, e a un suo amico in un centro di detenzione della capitale Manama.

‘Abdallah Salman Mohammad Hassan ha riferito ad Amnesty International di essere stato fermato, insieme all’amico, a un posto di blocco nei pressi di piazza della Perla, venerdì 18 febbraio. Durante la perquisizione del veicolo, gli agenti di polizia hanno rinvenuto uno striscione su cui era scritto ‘Resteremo nella piazza dei Martiri (piazza della Perla) fino a quando le nostre richieste non saranno accolte’.

I due sono stati portati in una stazione di polizia del quartiere di al-Na’im, dove sono stati  picchiati. Abdallah Salman Mohammad Hassan è stato bendato e trasferito alla stazione di polizia di al-Gadhaibiya.

‘Abdallah Salman Mohammad Hassan è rimasto in stato di fermo per 30 ore, durante le quali è stato sottoposto a ripetuti interrogatori e torture. È stato necessario ricoverarlo all’ospedale di al -Salmaniaya, dove i medici hanno posto un tutore al suo braccio destro.

Durante le proteste iniziate il 14 febbraio col ‘giorno della collera’, ispirato dalle analoghe manifestazioni in Tunisia ed Egitto, le forze di sicurezza del Bahrein hanno ucciso almeno sette persone e ne hanno ferite centinaia.

Lunedì 21 febbraio il re del Bahrein ha ordinato il rilascio di tutti i prigionieri politici e di altri detenuti. L’elenco delle persone tornate in libertà dovrebbe comprendere 23 attivisti dell’opposizione politica, arrestati tra agosto e settembre 2010.