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Amnesty International ha sollecitato le autorità del Bahrein a rendere noto il luogo di detenzione e lo status giuridico di oltre 400 persone, soprattutto attivisti dell’opposizione sciita, arrestati nelle scorse settimane. La loro vita è a rischio, dopo che almeno tre persone sono morte in carcere dall’inizio di aprile.
Secondo il ministero degli Interni del Bahrein, il detenuto Ali Isa Saqer, 31 anni, è morto in ospedale il 9 aprile dopo che le forze di sicurezza erano intervenire per impedirgli di creare ‘caos’ in prigione. Altri due detenuti, Hassan Jassim Mohammed Makki, 39 anni, e Zakaria Rashid Al-Ashiri, 40, sarebbero morti in carcere rispettivamente il 3 e il 9 aprile, a causa di un’anemia ereditaria. Amnesty International ha sollecitato un’indagine indipendente, rapida, completa ed approfondita su questi decessi.
Non sapere dove si trovino i detenuti alimenta il timore che siano sottoposti a tortura. Tra gli arrestati figura un importante difensore dei diritti umani, ‘Abdulhadi Alkhawaja, arrestato sabato 9 aprile insieme ai suoi due figli. Sarebbe stato picchiato nel corso dell’arresto e, una volta in carcere, gli sarebbero state negate cure mediche.