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Il 14 luglio almeno 220 persone sono state arrestate nella capitale Minsk e in altre città della Bielorussia in violazione del loro diritto alla libertà di espressione e di manifestazione pacifica.
Le proteste erano state convocate dopo che la Commissione elettorale centrale aveva definitivamente escluso, per presunti e contestati motivi tecnici, due candidati dell’opposizione alle elezioni presidenziali di agosto: Syarhei Tsikhanouski, agli arresti domiciliari da maggio, e Viktar Babaryka, attualmente in carcere.
Secondo gli osservatori presenti, gli agenti di polizia (alcuni dei quali in borghese) hanno usato forza eccessiva, manganellando e prendendo a calci i manifestanti e costringendo alcuni di loro a restare in ginocchio all’interno delle camionette.