Bielorussia, in libertà Kalesnikava e Bialiatski

15 Dicembre 2025

Nasha Niva 2020

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Il 13 dicembre 2025 le autorità della Bielorussia hanno scarcerato 123 prigioniere e prigionieri, tra cui Ales Bialiatski, Nobel per la pace e fondatore del Centro “Viasna” per i diritti umani, l’oppositrice politica Maryia Kalesnikava, l’avvocato di “Viasna” Uladzimir Labvokich e Maksim Znak, stretto collaboratore di Kalesnikava.
La scarcerazione è avvenuta nell’ambito di un negoziato con gli Stati Uniti d’America in cambio dell’alleggerimento delle sanzioni verso l’esportazione del potassio bielorusso.

Maryia Kalesnikava era stata rapita il 7 settembre 2020 da agenti dei servizi di sicurezza a volto coperto e portata al confine con l’Ucraina. Qui aveva fatto resistenza all’espulsione strappando il passaporto. Processata per svariate accuse fabbricate, tra cui quella di costituire una “minaccia alla sicurezza nazionale”, il 6 settembre 2021 era stata condannata a 11 anni di carcere.

maryia kalesnikava libera
Ales Bialiatski stava scontando una condanna a 10 anni di colonia penale, emessa nel 2023 per le accuse politicamente motivate di “evasione fiscale” e “finanziamento di azioni intese a violare l’ordine pubblico”.

ales bialiatski libero

Amnesty International ha accolto con soddisfazione il loro ritorno in libertà ma ha sottolineato che, se ciò è accaduto solo a seguito di un accordo politico, è stata la conferma che le autorità bielorusse usano cinicamente le persone in carcere come pedine di scambio.

L’organizzazione per i diritti umani ha poi ricordato che in Bielorussia ci sono ancora centinaia se non migliaia di persone condannate solo per aver preso la parola contro il governo.