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Come sono state le politiche attuate del governo Meloni nel campo dei diritti umani? Al termine del primo anno, abbiamo condotto un’analisi rispetto alle misure evidenziate nel Manifesto Sui diritti umani chiediamo passi avanti, pubblicato il 4 agosto 2022 in vista delle elezioni.
Il Manifesto in 10 punti chiedeva ai leader e ai candidati dei partiti che avrebbero formato i nuovi governo e parlamento di impegnarsi a sostenere e promuovere i diritti umani, sia in ambito nazionale che estero. In particolare, esortava il nuovo governo a non commettere passi indietro su tortura, aborto, unioni civili e, in generale, sulle norme a garanzia e tutela dei diritti umani.
Dopo un anno dalla nomina di Giorgia Meloni come presidente del Consiglio, l’analisi presenta un bilancio che, a eccezione di pochi casi, mostra un quadro problematico rispetto alle richieste formulate nel Manifesto.
Nello specifico, nel corso del primo anno del governo Meloni, sono stati registrati preoccupanti regressi su diversi fronti.
“Il governo Meloni ha operato una decisa stretta securitaria con interventi che vanno da una successione di decreti sicurezza in ambito migratorio a quelli che restringono gli spazi di protesta, e alle proposte che cercano di legittimare l’uso illegale della forza. Questi interventi non tengono in alcun conto gli obblighi di assicurare la promozione e l’osservanza dei diritti umani in ogni azione di governo e rischiano di portare ad una grave regressione dei diritti umani in Italia.”, ha dichiarato Anneliese Baldaccini, responsabile Relazioni istituzionali di Amnesty International Italia.
Amnesty International Italia continua a chiedere l’attuazione dei 10 punti del Manifesto, esortando ancora una volta il governo e il parlamento a porre i diritti umani al centro della loro azione.