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La mattina del 21 ottobre 2025 Chernihiv, una città di circa 280.000 abitanti a due ore di distanza da Kyiv, si è svegliata completamente al buio a seguito di una serie di attacchi russi contro le infrastrutture energetiche della regione.
“Con l’arrivo della stagione fredda e le temperature notturne prossime allo zero, gli attacchi della Russia rendono ancora una volta insopportabile la vita della popolazione civile ucraina. Attacchi come questi, che stanno distruggendo incessantemente il sistema ucraino di fornitura dell’energia elettrica, indispensabile per la sopravvivenza dei civili, sono illegali. Privare intenzionalmente la popolazione civile di elettricità, riscaldamento e acqua calda sono una chiara violazione del diritto internazionale umanitario”, ha dichiarato Veronika Velch, direttrice di Amnesty International Ucraina.
“A essere più colpite sono le bambine e i bambini, le persone anziane e quelle ricoverate negli ospedali, il cui funzionamento dipende dalla fornitura ininterrotta di elettricità e di acqua”, ha sottolineato Velch.
“L’Ucraina sta entrando in un altro inverno della guerra di aggressione russa: la distruzione delle infrastrutture energetiche significa lasciare intere comunità prive di servizi essenziali. Le bambine e i bambini non possono proseguire i loro percorsi educativi, ulteriori famiglie sono costrette a lasciare le loro abitazioni. La Russia deve immediatamente porre fine agli attacchi alle infrastrutture indispensabili per la vita della popolazione civile ucraina. La comunità internazionale deve agire con urgenza per venire incontro alle necessità umanitarie della popolazione di Chernihiv e assicurare che i responsabili di tali crimini di diritto internazionale siano chiamati a risponderne”, ha concluso Velch.
Amnesty International ha ripetutamente denunciato i massicci attacchi russi contro le strutture energetiche dell’Ucraina, che possono costituire crimini di guerra e creare condizioni umanitarie tali da minacciare la vita delle persone.