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Amnesty International ha sollecitato le autorità della Bulgaria a migliorare le condizioni del campo di Harmanli, un centro d’accoglienza per i rifugiati situato nei pressi del confine con la Turchia dove sono attualmente detenuti 1000 rifugiati.
I rifugiati, molti dei quali in fuga dai conflitti armati di Afghanistan e Siria, sono trattenuti in container di metallo, tende ed edifici in rovina di un ex complesso militare. Il 19 novembre 2013 un centinaio di detenuti ha annunciato lo sciopero della fame. Nonostante le condizioni agghiaccianti e il sovraffollamento, le autorità bulgare continuano ad ammassarvi altre persone, cui vengono forniti unicamente un materasso di gomma e due coperte umide e sottili, materiale del tutto inadeguato a sopportare il clima gelido nelle tende prive di riscaldamento.
Nel corso di una visita nel campo di Harmanli, Amnesty International ha trovato minori non accompagnati e donne incinte. Una di queste ultime, al sesto mese di gravidanza, dormiva su un materasso sul pavimento e non mangiava da due giorni.
Il campo di Harmanli è dotato di soli tre gabinetti e otto docce, che molti rifugiati rifiutano di utilizzare a causa della sporcizia. I detenuti non possono uscire dal campo in cerca di cibo e vengono alimentati con patate, riso e pane.
Alcuni rifugiati si trovano in queste condizioni da oltre un mese, senza poter incontrare un avvocato o un dirigente del campo che possa spiegargli cosa accadrà in seguito. Il direttore dell’agenzia statale per i rifugiati ha dichiarato ad Amnesty International che le autorità non registrano i richiedenti asilo ‘accomodati’ ad Harmanli, i quali di conseguenza vengono privati del diritto a una procedura d’asilo.
L’inefficienza del sistema d’asilo della Bulgaria è emersa in tutta evidenza nel luglio 2013, quando un crescente numero di persone – più di 100 al giorno in media – ha iniziato a entrare nel paese dal confine terrestre con la Turchia. Si calcola che attualmente si trovino 10.000 richiedenti asilo.
La loro aumentata presenza ha dato vita ad attacchi omofobi.