Patrick George Zaki, attivista e ricercatore egiziano, si trova dall’8 febbraio 2020 in detenzione preventiva fino a data da destinarsi. È un prigioniero di coscienza detenuto esclusivamente per il suo lavoro in favore dei diritti umani e per le opinioni politiche espresse sui social media.
Il 7 febbraio 2020 Patrick Zaki, studente egiziano del Gemma (Master Erasmus Mundus che si occupa di “Women’s and Gender Studies”) dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, viene fermato all’Aeroporto del Cairo, appena atterrato con un volo proveniente dall’Italia.
Nel suo paese avrebbe dovuto trascorrere solo una vacanza in compagnia dei suoi cari in una breve pausa accademica. E invece è iniziato l’incubo.
Dopo diverse ore di sparizione forzata, ricompare il giorno dopo, 8 febbraio, di fronte alla procura della città di Mansura per la convalida dell’arresto. Il mandato di cattura contiene le accuse di minaccia alla sicurezza nazionale, incitamento a manifestazione illegale, sovversione, diffusione di notizie false e propaganda per il terrorismo.
Dopo estenuanti rinvii, le prime due udienze del processo si tengono però solo a luglio. Nella seconda, quella di domenica 26, il giovane studente – visibilmente dimagrito – incontra i suoi avvocati per la prima volta dal 7 marzo. Il 25 agosto, sempre per la prima volta da marzo, vede sua madre, per un breve colloquio. Il 7 dicembre il giudice della terza sezione del tribunale antiterrorismo del tribunale del Cairo annuncia il rinnovo per 45 giorni della custodia cautelare. Il 19 dicembre Patrick incontra nuovamente la madre nel carcere di Tora. «Sono fisicamente e mentalmente esausto, non ne posso più di stare qui e mi deprimo a ogni tappa dell’anno accademico mentre sono qui invece che con i miei amici a Bologna», le racconta. In questi mesi la famiglia ha ricevuto solo due brevi lettere a fronte delle almeno 20 che il ragazzo aveva scritto e inviato.
Patrick Zaki rischia fino a 25 anni di carcere per dieci post di un account Facebook, che la sua difesa considera falsi, sulla base dei quali la magistratura egiziana basa le sue accuse.
A causa della diffusione del Covid-19 anche in Egitto per Patrick, così come per altre decine di migliaia di detenuti egiziani, le preoccupazioni legate all’emergenza sanitaria sono fortissime.
Il volto sorridente di Patrick Zaki è ormai noto in tutta Italia, la sua storia è entrata nel cuore dell’intera società civile. Abbiamo lanciato la campagna “FreePatrickZaki” dopo la decisione da parte delle autorità egiziane di lasciare Patrick in detenzione preventiva, una decisione che non trova alcun fondamento giuridico: non vi è pericolo di fuga, né di reiterazione dei “reati” né di inquinamento delle “prove”.
Abbiamo lanciato una mobilitazione nazionale con i suoi compagni di studi, con i suoi amici di sempre ed oggi Patrick è diventato uno di noi. Ed è per questo che non possiamo permettere che il suo inspiegabile arresto finisca per essere dimenticato, per essere catalogato tra le tante “inchieste in corso” o ancora peggio che possa essere trasformato in una condanna a 25 anni di detenzione.
“FreePatrickZaki” è diventata la richiesta di tanti enti locali, comuni, università e altri luoghi di cultura del nostro paese che hanno esposto lo striscione, la sagoma o comunque un simbolo che chieda a tutti l’impegno per avere libertà per Patrick Zaki.
Anche se il nostro lavoro è tutt’altro che finito, la sorella di Patrick, Marise, ha voluto pubblicamente ringraziare Amnesty International e tutti i sostenitori che in questo periodo si adoperano per non far spegnere il riflettori su Zaki.
“Siamo riconoscenti per tutto il lavoro che Amnesty International e le varie Ong stanno facendo per Patrick e crediamo che debbano spingere le autorità governative ad agire per rilasciarlo”*.
Le associazioni che hanno aderito alla nostra campagna sono: A Buon Diritto, Antigone, Arci Nazionale, CGIL Nazionale, FNSI, USIGRAI, CILD2014, Articolo 21, APIQA CGIL Comitato Direttivo Nazionale, Festival dei Diritti, Arci Trentino AA, Rete degli Studenti Medi Trento, Sanbaradio, CGIL Trentino AA, Presidio Universitario Libera “Celestino Fava” – Trento, “Deina Trentino Alto Adige”, Anpi Trentino AA, Forumpace Trentino, Monticello che Vorrei, Monticello VI.
Le università che hanno aderito alla nostra campagna sono: Università di Trento, Alma Mater di Bologna, Università di Modena e Reggio Emilia, Università di Parma, Università di Teramo, Università di Messina, Università di Pisa, Università di Sassari, Scienze Politiche, Università di Cagliari, Università di San Marino, Università di Forlì, Università La Sapienza, Università degli Studi di Milano-Bicocca, Università degli Studi di Catania, Biblioteca Centro per la Pace di Forli, Biblioteca Studi Umanistici Dante Alighieri, Biblioteca di Scienze Politiche Università di Cagliari, Biblioteca civica Anna Frank Borgo San Dalmazzo.
I comuni e le regioni che hanno aderito alla nostra campagna sono: Arco, Padova, Bussoleno, Collegno, Novara, Pinerolo, Torino, Brescia, Cologne, Gardone Val Trompia, Milano, Morbegno, Ome, Passirano, Bologna, Castel Maggiore, Cervia, Reggio Emilia, San Pietro in Casale, Valsamoggia (BO), Chieti, Teramo, Campobasso, Tollo (CH), L’Aquila, Fermo, Calci, Firenze, Prato, Ciampino, Roma, Avellino, Napoli, Bari, Lecce, Fermo, Palermo, Trapani, Albinea, Fabbrico, Vimercate, La Spezia, Vezzano Ligure, San Donato Milanese, Dolo, Urbisaglia, San Lazzaro di Savena, Ferrara, Caserta, Fano, Zollino, Ferrandina. Le regioni sono: Emilia Romagna, Toscana e Liguria.
* Dichiarazione rilasciata all’Ansa il 5 febbraio 2021.
La vicenda di Patrick Zaki ha toccato profondamente anche le scuole. In queste ultime settimane studenti e studentesse di tutta Italia hanno scritto messaggi di solidarietà, realizzato fotoaction, inviato lettere, fatto disegni e organizzato incontri a distanza e in presenza nelle proprie scuole.
Sono quasi quattromila le foto e i messaggi arrivati dalle scuole italiane di ogni ordine e grado per chiedere che Patrick venga liberato ed esprimere il proprio affetto e la propria solidarietà al giovane studente egiziano.
Un grazie speciale a tutte le studentesse gli studenti, i dirigenti scolastici e gli insegnanti di:
IS A. Pesenti, Cascina (PI); Scuola Primaria Diaz, Venezia; Liceo F. De Andrè, Brescia; IC Ferrandina, Matera; IC Dante Alighieri, Rescaldina (MI); IS Einaudi Molinari, Santarcangelo di Romagna (RN); ISISS Archimede, San Giovanni in Persiceto (BO); Scuola Primaria Mario Lodi, Matelica (MC); Liceo Galileo Ferraris, Torino; Liceo Petrarca, Trieste; IC Largo San Pio V, Roma; IC Parco della Vittoria, Liceo Mamiani, Roma; Liceo Archimede, Roma; Liceo Orazio, Roma; Liceo Visconti, Roma; Liceo Abramo Lincoln, Enna; Liceo Federici, Trescore (BG); Istituto Monsignor Fiore, Cuneo; IC G. De Nicola, Agerola (NA); IC Giacomo Leopardi, Potenza; IC Ottolini, Rescaldina (MI); Liceo Vittoria Colonna, Roma; Liceo Cavalieri, Verbania (MI); Scuola media Borsi, Livorno, Scuola media padre Cecchi, Ponte Buggianese (PT); Liceo Manzoni, Latina; Istituto Marconi, Palermo; IC Mattarello, Trento; Istituto Pirandello, Pesaro; Liceo Classico D’Annunzio, Pescara; Scuola secondaria di primo grado Gandino di Bologna; Istituto Tartaglia Olivieri, Brescia; Liceo Linguistico S. Slataper, Gorizia; IS Gaetano Arangio Ruiz, Augusta; Scuola media U. Marmori, Cernobbio (CO); Scuola Secondaria di Primo grado, Altino (CH); Istituto Giulio De Petra, Casoli (CH); Scuola secondaria di primo grado A. Bascapè, Saronno (VA); Liceo Scientifico Duca degli Abruzzi, Gorizia; Scuola primaria Leopardi, Ancona; Liceo Vittoria Colonna, Roma; Scuola secondaria di primo grado Massaia, San Giorgio a Cremano (NA); Liceo Manara, Roma; Liceo Maccari, Frosinone; Liceo Classico, Teramo; Istituto Tallini, Formia; IS Rota, Calolziocorte (LC); IC Plinio il Vecchio, Cisterna di Latina; Liceo Montessori, Roma; IC Taliercio, Marina di Carrara; Tartaglia Olivieri, Brescia; Scuola secondaria di primo grado Gandino, Bologna; Liceo Giordano Bruno, Roma; Istituto Marco Polo, Verona; Liceo Classico Dante Alighieri, Gorizia; Scuola Secondaria I Grado Locchi Gorizia; Liceo Mamiani, Pesaro, Collettivo di studenti Ludus Roma; IC Santarosa Savigliano (CN); IIS Floriani, Vimercate (MB); IC Largo San Pio V plesso “Donato Bramante”, Roma; IC S. Quasimodo, Ragusa; Liceo Righi, Roma; IC Carlo Levi, Roma; Liceo Giulio Perticari, Senigallia (AN); Liceo scientifico P.P. Pasolini, Potenza; IC King Grugliasco (TO); ISS Mattarella Dolci, Castellammare del Golfo (TP); Liceo Corbino, Siracusa; IC di Mogoro (OR); Scuola media Sandro Pertini, Vercelli; IIS Panzini Senigallia; Liceo classico Tiziano, Belluno; IC T. Valenti, Trevi (PG); IC Umbertide Montone, Pietralunga (PG); Istituto Marco Polo, Verona; IC L. Da Vinci, Firenze; Liceo Respighi, Piacenza; Rete degli Studenti Medi del territorio di Roma Centro; Liceo Artistico Cassinari, Piacenza; Liceo Colombini, Piacenza; Istituto S. Pertini per i Servizi Sociali, Cagliari; IIS Santorre di Santarosa, Torino; Liceo artistico statale di Brera, Brera (MI); Università di Stoccarda Dipartimento di Italianistica.
Guarda le azioni di solidarietà realizzate nelle scuole:
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Per riuscire a salvare Patrick da ulteriori possibili torture e maltrattamenti, è necessario tenere alta l’attenzione sui mezzi di comunicazione e fare pressione sulle istituzioni egiziane. L’8 febbraio sarà il primo triste anniversario dell’arresto di Patrick Zaki e sarà il momento di farci sentire compatti e più determinati che mai. Patrick Zaki deve tornare ai suoi studi a Bologna!
Qui la mappa con tutte le mobilitazioni organizzate sul territorio nazionale:
La mappa è in costante aggiornamento.
A sostegno della campagna “FreePatrickZaki” è stata lanciata una edizione speciale del concorso internazionale di comunicazione sociale “Poster For Tomorrow“, ideata da Amnesty International Italia, dal festival salentino Conversazioni sul futuro dell’associazione Diffondiamo idee di valore, in collaborazione con il Festival dei Diritti Umani di Milano e l’Associazione Articolo 21, con il patrocinio dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna.
L’obiettivo del contest è quello di unirsi, con il linguaggio dell’arte e della creatività, alle donne e agli uomini che nel mondo chiedono a gran voce l’immediata liberazione dello studente in carcere da circa un anno nel suo paese come prigioniero di coscienza, detenuto esclusivamente per il suo lavoro in favore dei diritti umani e per le opinioni politiche espresse sui social media.
I dieci migliori poster, selezionati in due fasi successive da una giuria internazionale, saranno presentati sabato 6 febbraio alle 11 durante un incontro in streaming sulla pagina facebook.com/freezakicontest e saranno poi affissi a partire da lunedì 8 febbraio – anniversario della convalida dell’arresto – a Bologna (che ha conferito la cittadinanza onoraria allo studente) e nelle altre città e nei luoghi pubblici e privati che aderiscono all’iniziativa.
L’iniziativa ha ottenuto l’adesione delle amministrazioni comunali di Bologna (che ha da poco conferito a Patrick Zaki la cittadinanza onoraria), Bari, Brindisi, Lecce, Napoli, Palermo, Taranto e Torino, della Scuola Normale Superiore di Pisa e delle Università di Catania e del Salento, di ADI – Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca in Italia, USIGRAI – Unione Sindacale Giornalisti Rai, FNSI – Federazione della stampa nazionale italiana, LegaCoop Puglia, di altri partner pubblici e privati che si stanno aggiungendo, della maratona musicale Voci x Zaki – Voci x la libertà e con il sostegno attraverso tanti messaggi e condivisioni social di numerose personalità del mondo della cultura e dello spattacolo come, tra le altre, Paolo Fresu, Alessandro Bergonzoni, Edoardo Winspeare, Subsonica, Luca Barbarossa. Un messaggio è arrivato anche dallo staff di GEMMA, il master dell’Università di Bologna, che Patrick Zaki speriamo possa tornare presto a frequentare.
La giuria è composta dalle giornaliste Annalisa Camilli, Francesca Mannocchi, Marta Serafini, Laura Cappon, dal giornalista Riccardo Luna, dalla designer canado-italiana, advisor di Poster for Tomorrow Ginette Caron, dall’architetto, designer e curatore indipendente Marco Rainò, dall’artista e attivista Gianluca Costantini, dalla graphic journalist italotunisina Takoua Ben Mohamed, dall’attivista Maryam Al Khawaja (Bahrein), dall’artista e attivista iraniano che vive e lavora in Francia Kianoush Ramezani e da un gruppo di designer e graphic designer formato da Marisa Gallen (Spagna), Cédric Gatillon (Francia), Mila Mars Melank (Bosnia ed Erzegovina), Francesco Poroli (Italia), Pavel Pisklakov (Russia), Teresa Sdralevich (Belgio), Agnieszka Ziemiszewska (Polonia).