Il programma potrebbe subire delle variazioni
Di linguaggio d’odio si sa già molto, grazie al continuo affinamento di ricerche e metodi di analisi e alla sempre più cospicua letteratura disponibile sull’argomento. Tuttavia, più i dati vengono raccolti, più si possono individuare non solo tendenze riguardo ai picchi, ai produttori e ai diffusori d’odio, alle tipologie di “vittime”, ma anche osservare schemi di sviluppo e propagazione che ci permettono di ragionare sulle risposte da mettere in campo. Ecco perché parleremo di paura, narrazione e accoglienza al campo di Camini e Riace. Continuano ad esistere infatti realtà di accoglienza resilienti che vogliamo sostenere attraverso la propria presenza e attraverso il proprio lavoro in difesa dei diritti di chi li vive. Il campo a Camini e Riace rappresenta un’opportunità di immersione in una di queste realtà, un’occasione di incontro e confronto con i suoi protagonisti, per mettersi in prima persona al centro della narrazione di una storia impreziosita dalla presenza di testimoni, esperti e formatori.