Secondo Unhcr e OIM, il Mediterraneo è la rotta migratoria più letale al mondo. Il nostro mare rimane ancora oggi il simbolo dei flussi migratori di questi anni, e Lampedusa continua a rappresentare una ferita aperta, un interrogativo, una sirena che richiama tragedie ma anche commoventi momenti di accoglienza e solidarietà. Come quelli delle Ong, di difensori e difensore dei diritti umani, che dal 2015 a oggi hanno soccorso e salvato centinaia di migliaia di persone in difficoltà.
Amnesty torna a Lampedusa per uno dei suoi Summer Lab, per offrire l’opportunità non solo di conoscere meglio e più da vicino le dinamiche di soccorso in mare, accoglienza e protezione in Italia, ma anche di indagare le vite vissute oggi sulle altre sponde del Mare Nostro. I momenti formativi saranno integrati dalle testimonianze di chi vive l’isola nella complessità di tutti i giorni.
Attenzione. Coerentemente con la mission di Amnesty International, il campo non si pone tra i suoi obiettivi quello dell’assistenza umanitaria diretta ai migranti essendo un campo di attivismo e non di volontariato o di lavoro. Quindi non si andranno né a soccorrere né ad “aiutare” i migranti.
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