Cerimonia del premio Nobel per la pace a Liu Xiaobo: la Cina manovra dietro le quinte ma con scarso successo

7 Dicembre 2010

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Il Comitato del Nobel ha confermato che 19 paesi hanno declinato l’invito ad assistere, venerdì 10 dicembre, alla cerimonia per il conferimento del premio per la pace, assegnato quest’anno al prigioniero di coscienza cinese Liu Xiaobo.

I 19 paesi che hanno comunicato il proprio rifiuto sono Afghanistan, Arabia Saudita, Cina, Colombia, Cuba, Egitto, Filippine, Iran, Iraq, Kazakhstan, Marocco, Pakistan, Russia, Serbia, Sudan, Tunisia, Ucraina, Venezuela e Vietnam.

La Cina ha manovrato dietro le quinte per impedire ai governi di assistere alla cerimonia di Oslo, mediante una miscela di pressioni politiche e ricatti economici‘ – ha dichiarato Sam Zarifi, direttore di Amnesty International per l’Asia e il Pacifico.

Il fatto che, nonostante le pressioni e le minacce, la Cina sia stata in grado di catturare il consenso solo di una piccola minoranza di paesi, riflette la natura inaccettabile delle sue pretese. I governi e le istituzioni internazionali devono continuare a resistere a una prepotenza del genere‘ – ha proseguito Zarifi.

La Cina ha fatto alcuni grandi passi avanti sul piano economico, ma i governi del mondo non devono rimanere incantati da questa crescita. La popolazione cinese vuole prendere parte al dibattito globale sui diritti umani e occorre fare il possibile per consentiglielo appieno‘ – ha concluso Zarifi.

FINE DEL COMUNICATO                                                             Roma, 7 dicembre 2010

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(8 ottobre 2010) Amnesty International: ‘Il Nobel per la pace a Liu Xiaobo accende i riflettori sulle violazioni dei diritti umani in Cina’