Cina, Ai Weiwei rilasciato su cauzione ma non basta

23 Giugno 2011

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Amnesty International ha chiesto alla comunità internazionale di non accontentarsi del rilascio su cauzione di Ai Weiwei, detenuto senza accusa dal 3 aprile al 22 giugno, e di continuare a protestare per gli arresti degli attivisti realizzati a partire da febbraio.

Secondo fonti ufficiali cinesi, Ai Weiwei sarebbe stato rilasciato ‘grazie alla sua predisposizione a confessare i reati commessi e alla malattia cronica di cui soffre’. La sua scarcerazione coincide con la visita del premier cinese Wen Jiabao nel Regno Unito e in Germania, paesi in cui Ai ha forti legami professionali e gode di un grande sostegno pubblico.

Il rilascio di Ai Weiwei è un fatto positivo, ma è fondamentale che egli possa ora godere della piena libertà e non rischi di finire agli arresti domiciliari, com’è accaduto ad altri attivisti recentemente rilasciati dopo essere stati sottoposti a detenzione arbitraria.

È fondamentale, per Amnesty International, che la comunità internazionale non si accontenti di questa mossa, che pare determinata dalla necessità di placare le critiche, e continui a chiedere la scarcerazione degli attivisti che languono nelle prigioni segrete o che rischiano una condanna per incitamento alla sovversione.

In particolare, Amnesty International chiede l’immediato rilascio di quattro persone arrestate con Ai, Wen Tao, Hu Mingfen, Liu Zhenggang e Zhang Jinsong, tuttora in detenzione segreta.

Ai Weiwei era uno degli oltre 130 attivisti, avvocati, blogger e utenti di Twitter arrestati a febbraio nel corso di un giro di vite contro il dissenso scatenato dal governo nel timore di una ‘rivoluzione dei gelsomini’ ispirata dagli eventi del Medio Oriente e dell’Africa del Nord.