Cina: aumenta la persecuzione alla vigilia dell’anniversario di Tiananmen

2 Giugno 2009

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Cina: aumenta la persecuzione ai danni degli attivisti alla vigilia del ventesimo anniversario di Tiananmen

CS076: 03/06/2009

Alla vigilia del ventesimo anniversario della repressione di Tiananmen, le autorità cinesi hanno ulteriormente stretto la morsa intorno al dissenso e intensificato la censura nei confronti degli attivisti per i diritti umani. Lo ha denunciato oggi Amnesty International.
 
Interrompere le comunicazioni e impedire la libertà di movimento non fermerà la lotta degli attivisti per i diritti umani e non li farà desistere dal ricordare il ventesimo anniversario della repressione di Tiananmen. Più aumenta la persecuzione, più aumenta la richiesta di verità‘ – ha dichiarato Roseann Rife, vicedirettrice del Programma Asia e Pacifico di Amnesty International.
 
Negli ultimi giorni, Amnesty International ha ricevuto le seguenti segnalazioni:

– l’attivista per i diritti delle persone con Hiv/Aids Wan Yanhai è stato costretto a lasciare Pechino e a trasferirsi più a nord, a Changchun. Alcuni agenti di polizia si sono presentati alla sua abitazione, invitandolo a lasciare la capitale ‘per evitare possibili problemi’. Al suo rifiuto, Wan è stato portato via e caricato con la sua famiglia su un treno;

– il 3 giugno, Zeng Jinyan ha cercato di lasciare la propria abitazione, insieme alla figlia appena nata, per prendere parte alla festa di compleanno della madre. Cinque poliziotti l’hanno spinta dentro casa annunciandole che non avrebbe potuto uscirne nei giorni successivi;

– il 3 giugno, a Hangzhou, un gruppo di agenti di polizia si è radunato sotto l’abitazione dell’attivista per i diritti umani Wen Kejian;

– il 2 giugno, due agenti di polizia e quattro membri di un Comitato di quartiere si sono piazzati sotto l’abitazione di Mao Hengfeng, nota attivista per i diritti riproduttivi di Shanghai. Al suo tentativo di uscire, l’hanno spinta indietro ammonendola a non lasciare il suo domicilio se non dopo l’anniversario del 4 giugno;

– il 2 giugno, nella Mongolia interna, la polizia ha arrestato l’attivista on line Tian Yongde mentre era in visita alla madre, ricoverata in ospedale. La sua sorte è tuttora sconosciuta;

– il 1° giugno, la polizia si è schierata sotto le abitazioni di due avvocati, Jiang Tianyong e Li Xiongbing. I due sono seguiti a distanza ogni volta che escono di casa;

– alle 3 del mattino del 3 giugno, gli avvocati Lan Zhixue e Tang Jitian sono stati arrestati mentre uscivano dalla sede di un’organizzazione non governativa. Sono tuttora in stato di fermo;

Infine, per limitare le comunicazioni tra gli attivisti per i diritti umani e i promotori di campagne su Internet, le autorità cinesi hanno bloccato l’accesso a Twitter, Flickr e Hotmail.

FINE DEL COMUNICATO                                                    Roma, 3 giugno 2009

Per approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia – Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 – cell. 348-6974361, e-mail: press@amnesty.it

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