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Amnesty International ha chiesto al governo cinese il rilascio immediato di 10 dissidenti, otto uomini e due donne, della provincia sud-occidentale del Sichuan condannati il 28 settembre per ‘aver radunato una folla allo scopo di disturbare l’ordine sociale’, a seguito della manifestazione tenutasi all’esterno della Corte intermedia del popolo di Chengdu per chiedere riforme giudiziarie.
Bao Junsheng, Zeng Li, Huang Xiaomin, Zeng Rongkang, Xing Qingxian, Yan Wenhan, Lu Dachun e Yang Jiurong sono stati condannati da due a tre anni di carcere. Xu Chongli e Liu Jiwei sono stati rimessi in libertà ma obbligati rispettivamente a uno e due anni di sorveglianza.
Nel corso del processo, sei dei 10 imputati hanno dichiarato di essere stati torturati e sottoposti a trattamenti degradanti da parte della polizia durante la loro detenzione.
Gli avvocati hanno denunciato l’iniquità del procedimento: non è stato permesso loro di presentare prove in difesa dei clienti e sono stati costantemente interrotti quando presentavano le loro argomentazioni legali. Le prove ammesse in giudizio si sono prevalentemente basate su dichiarazioni della polizia e appunti dell’interrogatorio, molti dei quali contraddittori.
Comunicato stampa ‘Convictions of Chinese peaceful protesters condemned’