Alla sinistra, Sophia Huang Xueqin; alla destra, Wang Jianbing ©FreeXueBing
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Mille giorni dopo il loro arresto, il tribunale intermedio di Guangzhou ha condannato Sophia Huang Xueqin e Wang Jianbing rispettivamente a cinque anni e a tre anni e mezzo di carcere per “incitamento a sovvertire i poteri dello stato”.
Sophia Huang Xueqin è una giornalista impegnata in varie campagne del movimento #MeToo, che fornisce assistenza e sostegno alle donne che hanno subito aggressioni e molestie sessuali. Wang Jianbing, a sua volta sostenitore del movimento #MeToo, ha seguito dal punto di vista legale numerosi casi di persone con disabilità e di persone con malattie professionali.
Le loro condanne si sono basate sulla partecipazione a riunioni settimanali con altre persone attiviste, organizzate presso l’abitazione di Wang Jianbing, sulla pubblicazione di post su temi ritenuti “sensibili” dal governo e sull’aver seguito corsi educativi online.
Il loro arresto risale al 19 settembre 2021, il giorno prima della partenza di Sophia Huang Xueqin per prendere parte a un dottorato nel Regno Unito. Durante la detenzione, la salute dell’attivista è profondamente peggiorata.
Amnesty International ha sollecitato la scarcerazione di Sophia Huang Xueqin e Wang Jianbing, sottolineando che le autorità cinesi ricorrono abitualmente ad accuse per reati contro la sicurezza nazionale per perseguitare avvocati, accademici, giornalisti, attivisti e operatori di organizzazioni non governative.