Cina, presa di mira la nuova generazione di attivisti Internet

24 Marzo 2011

Tempo di lettura stimato: 3'

Oltre 100 attivisti, molti dei quali presenti su Twitter e sui blog, sono stati arrestati e sottoposti a controlli e intimidazioni da parte delle forze di sicurezza o addirittura sono ‘scomparsi’ a partire dalla fine di febbraio. È stata questa, denuncia Amnesty International, la risposta delle autorità cinesi agli appelli online in favore di una ‘rivoluzione gelsomino’ in Cina.

In quella che Amnesty International ha definito la più massiccia ondata di arresti dalla rivolta di Urumqi (la capitale della Regione autonoma uigura dello Xinjiang) del 2009, sono stati presi di mira non tanto e non solo dissidenti di lungo corso, quanto soprattutto gli esponenti di una nuova generazione di attivisti online.

Gli appelli in favore della ‘rivoluzione gelsomino’ consistevano in inviti a passeggiare lungo una serie di luoghi pubblici nelle domeniche pomeriggio, ciò che, data la grande presenza di forze di sicurezza, non è risultato possibile.

Ventiquattro attivisti sono in carcere per ‘sovversione dei poteri dello stato’: alcuni di loro hanno semplicemente menzionato la ‘rivoluzione gelsomino’ su Twitter. Un altro è agli arresti per ‘riunione illegale’, avendo pubblicato un tweet relativo all’arresto di persone che passeggiavano nel quartiere commerciale di Wangfujing, a Pechino, nel mese di febbraio.

Altre 22 persone sono attualmente in carcere, tra cui noti avvocati per i diritti umani molto attivi online, come Teng Biao, Tang Jitian, Jiang Tianyong e Feng Zhenghu.

Infine, almeno 69 attivisti sono stati trattenuti per brevi periodi di tempo o sottoposti a controlli e sorveglianza o risultano ‘scomparsi’.

In Cina si è instaurato un tale clima di paura per cui basta un tweet per essere arrestati e incriminati per i più gravi reati politici.

Hua Chunhui è stato arrestato a febbraio nella provincia dello Jiangsu per ‘aver messo in pericolo la sicurezza dello stato’ dopo che nei suoi tweet aveva menzionato la ‘rivoluzione gelsomino’. La sua fidanzata, Cheng Jianping, sta scontando un anno di ‘rieducazione attraverso il lavoro’, inflittole nel novembre 2010 per aver diffuso su Twitter un tweet di Hua relativo a proteste antigiapponesi.

Liang Haiyi, un’attivista online nota come ‘Miaoxiao’, è stata arrestata ad Harbin nella provincia dell’Heilongjiang, per aver pubblicato informazioni sulla ‘rivoluzione gelsomino’ sulla piattaforma online cinese QQ.