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Amnesty International, American Civil Liberties Union, Wikimedia Foundation, Rutherford Institute, il settimanale The Nation e Human Rights Watch si sono costituite in giudizio contro l’Agenzia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti chiedendo la fine del programma di intercettazioni di massa e di sorveglianza delle comunicazioni via Internet.
‘Il sistema di sorveglianza degli Usa sta compromettendo la capacità di Amnesty International di svolgere il suo lavoro di documentazione sulle violazioni dei diritti umani e le sue campagne per porvi fine. Le nostre fonti sono spesso persone sopravvissute a terribili abusi o dei quali sono state testimoni e per mettersi in contatto con noi corrono grandi rischi. È fondamentale che sappiano che quello che raccontano ad Amnesty International non sia ascoltato da nessuno. Altrimenti non parleranno più e in questo modo noi non potremo continuare a svolgere il nostro lavoro‘ – ha dichiarato Naureen Shah, direttrice del programma Sicurezza e diritti umani di Amnesty International Usa.