Colpo di stato in Niger: “La giunta militare deve porre fine agli arresti arbitrari e illegali”

1 Agosto 2023

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La giunta militare che ha preso il potere in Niger con un colpo di stato il 26 luglio 2023 ha arrestato il presidente Mohamed Bazoum, il ministro dell’Interno Hama Amadou Souley e altri leader politici.

Habibatou Gologo, direttrice di Amnesty International per l’Africa occidentale e centrale ha dichiarato: “Amnesty International sollecita le nuove autorità del Niger a scarcerare non solo il presidente Mohamed Bazoum e la sua famiglia, ma anche il ministro dell’Interno e tutti coloro che sono stati arbitrariamente arrestati e posti in stato di fermo dal 26 luglio”

“Le autorità nigerine devono urgentemente proteggere e rispettare i diritti umani. Nessuno dovrà essere arrestato e fermato senza alcun fondamento giuridico”, ha proseguito Gologo.

“I recenti arresti, risalenti al 31 luglio, del ministro del Petrolio Sani Mahamadou, del presidente del Partito nigerino per la democrazia e il socialismo Foumakoye Gado e del capo del suo staff Karsani Bachirou, dimostrano che gli arresti arbitrari continuano a verificarsi. Queste persone devono essere immediatamente scarcerate”, ha concluso Gologo.

Ulteriori informazioni

Il 26 luglio 2023 Abdourahmane Tchiani, capo della Guardia presidenziale del Niger, ha organizzato un colpo di stato e arrestato il presidente Mohamed Bazoum. In un messaggio trasmesso alla televisione nazionale le nuove autorità hanno dichiarato di aver deposto il presidente Bazoum dall’incarico, di aver sospeso la Costituzione del Niger e di aver istituito il Consiglio nazionale per la salvaguardia della patria.

Sono in corso negoziati tra i responsabili del colpo di stato e il delegato della Comunità economica degli stati dell’Africa occidentale circa il reinsediamento del presidente Bazoum, ancora in stato di fermo.

Amnesty International chiede che tutti coloro che sono stati arrestati abbiano il diritto di conoscerne i motivi, abbiano accesso a un avvocato e siano portati davanti a un giudice in tempi ragionevoli per poter contestare la legittimità del loro arresto.